Come avevamo preannunciato da queste pagine, ieri mattina una delegazione di Peacelink ha incontrato a Bruxelles il Commissario europeo all’Ambiente Janez Potocnik sulla questione Ilva-Taranto.
L’incontro tra Antonia Battaglia, Alessandro Marescotti e Luciano Manna con il commissario è durato più di un’ora, ed ha rappresentato un importante momento di discussione e aggiornamento sulla situazione in corso a Taranto.
Di seguito il resoconto nella nota diffusa da Alessandro Marescotti, uno dei fondatori nel 1991 di PeaceLink.
Il Commissario, dettagliatamente informato su tutti gli aspetti della questione, in ragione del lavoro svolto da Peacelink in questo anno, si è detto estremamente attento alle evoluzioni e preoccupato per le condizioni nelle quali versa la popolazione.
Abbiamo informato il Commissario e il suo gabinetto sui dati salienti emersi nel recentissimo convegno scientifico dei vari registri tumori tenutosi a Taranto.
Il Commissario Potocnik è rimasto colpito dagli 8811 nuovi casi di tumore registrati dalla ASL di Taranto nel triennio 2006-2008.
Questo dato equivale all’insorgenza di 8 nuovi casi di tumore al giorno a Taranto e provincia. Abbiamo sottolineato che di fronte a questi dati non si può perdere un solo giorno in più.
È stata nostra cura illustrare nuovamente al Commissario l’evoluzione del quadro legislativo permissivo nel quale opera l’Ilva ed in special modo dopo la legge 6/2014 che consente la produzione anche in presenza di accertate violazioni dell’ AIA da parte dell’ente di controllo, ossia Ispra.
È stato sottolineato quanto sia carente il sistema di monitoraggio dell’inquinamento interno all’Ilva che registra valori di Ipa cancerogeni dentro la cokeria inferiori rispetto a quelli della città.
Abbiamo provocatoriamente chiesto se esista in Europa un’altra acciaieria che registri al suo interno valori di Ipa inferiori rispetto all’aria ambiente del contesto urbano. Tale domanda ha creato un comprensibile imbarazzo. Come pure sconcerto ha generato la lettura del verbale ispettivo dell’Ispra che annota come il sistema di monitoraggio in continuo (Ipa, Btex, polveri) previsto per le macchine caricatrici della cokeria sia stato posizionato sulla macchina caricatrice 6/b che risulta attualmente ferma e che è asservita alle batterie 7-8, notoriamente non in funzione. Quali valori registrerà il monitoraggio se l’impianto in questione è fermo?
In queste condizioni surreali il monitoraggio in continuo di uno dei punti più critici dello stabilimento viene vanificato, rendendo l’AIA priva del riscontro essenziale dell’efficacia degli interventi.
La nostra visita a Bruxelles ha coinciso con l’entrata in vigore in Italia della direttiva 2010/75/UE cui effetti si dispiegano a partire dall’11 aprile di quest’anno. Tale direttiva conferisce alla Commissione europea un potere di intervento e di controllo maggiore relativo all’inquinamento dovuto alle attività industriali, nel rispetto del principio “chi inquina paga”.
Durante il colloquio abbiamo mostrato al Commissario il video dello spaventoso slopping registrato nella mattinata del 10 aprile alle ore 8 circa, registrato proprio mentre ci recavamo all’aeroporto di Bari.
Si allega foto dell’evento.