Sono cambiati i tempi, una volta c’erano i Consigli comunali trasmessi da teletrullo quando i migliori trenta cittadini martinesi si rivolgevano alla telecamera piuttosto che al loro interlocutore. Man mano le presenze ai Consigli comunali da parte dei cittadini sono diventate esigue e spesso non si conoscono nemmeno le date e gli argomenti delle sedute. Oggi la politica, o meglio, la propaganda elettorale viene fatta soprattutto, o quasi totalmente su facebook. Leggendo i post di alcuni Consiglieri comunali, ma soprattutto di assessori si assiste ad una pura propaganda politica, esattamente come ai tempi del fascismo quando nacque il cinegiornale ‘Luce’ che durante la proiezione di qualsiasi film tesseva le lodi di Mussolini e dei suoi alleati. I post di Facebook, oggi, e i notiziari della “Luce” allora, non erano altro che delle rappresentazioni virtuali della realtà. La disperazione della gente, i dissidenti (e la fine a loro riservata), le criticità venivano accuratamente censurate. Oggi, fortunatamente non è proprio così, ma se si esprimono delle critiche si passa per nemici o non amanti della propria città o magari: “corvi iettatori”. Sono cambiati i tempi e la comunicazione, ma la sostanza un po’ meno. Uno degli esempi più eclatanti è quello che avvenne durante le nevicate dello scorso anno, quando ci fu gente bloccata in ogni parte della città e campagna soprattutto anziani e malati, quando gli alberi la cui manutenzione non veniva fatta da tempo cadevano sulle autovetture con rischi e danni per la gente; quando il sale, seppure scaduto da tempo, non fu messo sulle strade nonostante tutti gli allerta meteo; quando i mezzi spalaneve erano quelli che si vedevano solo in televisione; quando l’organizzazione faceva acqua da tutte le parti; quando piovvero critiche da parti di tutti, nonostante “Martina, come città, appartenesse a tutti, a prescindere dai colori”, ebbene proprio durante quei giorni di disagio e disperazione, proprio gli stessi ‘politici’ che allora su facebook scrivevano che tutto era bello e sotto controllo, tanto che dovette intervenire il Sindaco per dire: “Non scrivete cazzate, meglio star zitti” (ed i post, improvvisamente scomparvero, lasciando spazi solamente a migliaia di critiche), oggi scrivono che viviamo in una splendida città senza disagi. Oggi è sotto lo sguardo di tutti quello che stiamo vivendo a causa di una strada bloccata, certamente per un fatto noto da anni, per chissà quali responsabilità e per le quali sta avvenendo un ridicolo scaricabarile. Camion e mezzi pesanti che si avventurano in strade strette e tortuose con rischi per l’incolumità della gente; muretti che vengono buttati a terra dai camion (fortunatamente meglio l’abbattimento di questi che le persone pensate se avvenisse il contrario); turismo e conseguente commercio bloccato; pendolari con gravi disagi; incidenti all’ordine del giorno sulle strade parallele; Certo: “Potrebbe avvenire anche in Lapponia” e questo ci tranquillizza. Bisogna dunque rassegnarsi. Così come si saranno rassegnati quei “poveri uccellini” che per tutta l’estate su quell’unico albero di Piazza XX Settembre (sul quale erano dovuti migrare dopo che gli avevano raso al suolo quelli vicino al Marconi dopo le nevicate), hanno fatto piovere escrementi su quei poveri turisti che si sedevano sulle panchine proprio sotto. Ebbene, quegli uccellini difesi estenuamente (sempre si FB) dall’assessore al ramo oggi, dopo la potatura di ‘quell’ultimo albero residenziale per i volatili’, devono emigrare altrove. Il rimedio contro i disagi è un selfie felice o con un attore teatrale che visita Martina. Fatelo anche voi e vedrete che scompariranno. Fortunatamente ci ha pensato Don Franco con la parata della misericordia che sostituirà probabilmente una qualsiasi maratona durante la festa dello sport, visto che difficilmente si potranno fare quest’anno per la mancanza di strade, purtroppo coinvolte dalla chiusura della SS. 172 tra Martina e Locorotondo. Questa redazione sta per pubblicare una classifica dei politici più esposti su Facebook e scoprirete delle autentiche sorprese. I tempi sono cambiati, ma forse non troppo.
Antonio Rubino