Il consigliere regionale di Forza Italia Lospinuso rivolge al Presidente Vendola un’interrogazione su Arsenale, Polizia Postale e squadra nautica

Nella prima puntata di “Facciamo Piazza Pulita” in onda lo scorso fine settimana è stato affrontato il tema della sicurezza e nella seconda parte della trasmissione si è fatto riferimento alle notizie riguardanti i tagli alla sicurezza, con la chiusura di 73 sezioni di Polizia Postale tra Puglia e Basilicata ed il ridimensionamento di compagnie e comandi dell’Arma dei Carabinieri. Proprio su questo tema, e sul declassamento dell’Arsenale di Taranto, è giunta l’interrogazione urgente al Presiedente Vendola del consigliere regionale PDL-Forza Italia Pietro Lospinuso, nella cui premessa si evidenzia che: “Il pesante depauperamento complessivo in atto dell’area tarantina richiede interventi che lo blocchino e lo invertano verso una nuova stagione di sviluppo sostenibile. Ciò significa preliminarmente che Taranto non possa essere ulteriormente spogliata delle risorse di cui ancora dispone, a cominciare da quelle della mano pubblica. Invece è in atto, da parte dello Stato, un progressivo abbandono dei suoi presìdi sul territorio, con annesse, letali conseguenze in termini di occupazione e di complessiva tenuta del sistema e qualità dei servizi alle popolazioni. In questo quadro profondamente negativo si pongono- tra l’altro- il declassamento del nostro glorioso Arsenale che consegue al D. Leg.vo 28 gennaio 2014 n.7 e le imminente chiusure della Polizia Postale e della Squadra Nautica, con quel che ne conseguirebbe anche sul terreno della sicurezza del territorio.”. Lospinuso rammenta che “Tutto ciò è in palese contrasto con la volontà espressa dal Presidente della Regione, in chiave evidentemente risarcitoria, di “adottare” Taranto per aiutarla a ripartire” e pertanto chiede al Presidente stesso “quali iniziative intenda assumere presso il Governo nazionale perché quantomeno si sospendano il declassamento dell’Arsenale e le chiusure delle locali Polizia Postale e Squadra Nautica.”

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