E’ stata diffusa nelle scorse ore da Adnkronos l’indiscrezione secondo cui sull’aereo scomparso in Venezuela, località Los Roques, sarebbe dovuta esserci anche la ballerina e show-girl martinese Rossella Brescia, insieme al suo compagno, il coreografo Luciano Cannito.
E’ stato lo stesso Cannito a diffondere la notizia, spiegando come sia stata una coincidenza lavorativa a salvare entrambi da una probabile tragedia. ”Avevamo preso i biglietti per ritornare in Venezuela a Los Roques. Ma la prima di ‘Schiaccianoci’ al S. Carlo di Napoli ci ha salvato da una fine certa. Forse e’ presto per dirlo. Ma io e Rossella non ritorneremo piu’ in quell’isola di sogno”. Arcipelago corallino nel pieno del Mar dei Caraibi e a circa 160 km dal porto della capitale venezuelana, Caracas, Los Roques ha un’unica isola più grande, Gran Roque, abitata stabilmente da circa 1500 persone, mentre tutte le altre isole, senza strutture di pregio e segni di turismo tradizionale, vengono prese d’assalto ogni anno da decine di migliaia di turisti, in gran parte V.I.P.
Dai recenti sviluppi, si apprende come anche Luciano Cannito, direttore del Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo, con la compagna Rossella Brescia avrebbe dovuto trascorrere alcuni giorni di vacanza proprio nella località di vacanza venezuelana. Un’incredibile fatalità ha voluto che la coppia restasse in Italia, essendo entrambi impegnati nel balletto “Lo schiaccianoci” in scena al Teatro San Carlo di Napoli, evitando la tragedia del velivolo scomparso nel nulla.
“Una brutta notizia per chi conosce e ama quei luoghi d’incanto” – ha commentato Cannito, quando le ricerche dei passeggeri e dell’aereo che li trasportava sono ancora in alto mare. Nelle scorse ore la Protezione Civile venezuelana ha confermato di aver esteso le ricerche per il ritrovamento delle sei persone scomparse, tra cui il figlio dello stilista italiano Missoni, Vittorio Missoni, insieme alla compagna Maurizia Castiglioni, altri due cittadini italiani, Guido Foresti ed Enza Scalvenzi, oltre ai due piloti. Le teorie delle autorità locali vanno verso la caduta dell’aereo in acqua, che poi sarebbe stato condotto verso ovest dalle correnti marine, il che ha indotto i ricercatori ad ampliare il raggio di ricerca di altri 150 chilometri.
Sconvolto per la notizia dei passeggeri scomparsi, Cannito ha anche avanzato una ipotesi anche da questo punto di vista, a suo dire l’unica percorribile se si vuole far chiarezza sul perchè accadano certe cose. “Ma possibile che nessuno si sia mai domandato perche’ negli ultimi anni sono scomparsi cosi’ tanti aerei? – ha affermato il coreografo – La spiegazione me la diede proprio sull’isola qualche tempo fa, un professore universitario. Gli ufo, gli extraterrestri, il triangolo delle bermuda non c’entrano nulla. I mini velivoli vengono semplicemente sequestrati dai narcotrafficanti. Per questo motivo non si sono mai trovati i corpi dei turisti”. La vicenda resta analoga a quella del gennaio 2008, quando un altro velivolo con a bordo 14 persone, tra cui 8 italiani, scomparve nel nulla nei pressi di Los Roques, senza che le ricerche da allora abbiano mai restituito neppure la carcassa del mezzo. L’ipotesi a farsi strada, tra i familiari delle vittime soprattutto, è che quell’aereo non sia mai precipitato, ma sia stato utilizzato dai narcotrafficanti per il trasporto delle sostanze stupefacenti. A dare adito a questa teoria, lo strano episodio della comunicazione dei passeggeri imbarcati nel 2008 tra piloti e torre di controllo, dalle cui registrazioni originali risulterebbe come uno dei piloti avrebbe segnalato la presenza di 18 passeggeri, a fronte dei 14 previsti. Una sorte analoga potrebbe essere toccata anche ai 4 italiani del volo del 5 gennaio 2013.
”E pensare che Rossella aveva sempre paura di salire su quei velivoli da turismo – ha infine concluso Cannito sulla vicenda – Oggi siamo in Italia e salvi, ma continuiamo a pensare a quegli italiani che non sono tornati mai piu’ a casa”.
Giovanni D’Aprile