Di seguito un comunicato diffuso dalla Fiera del levante:
Il volume d’affari complessivo dell’agromafia è quantificabile in 12,5 miliardi di euro, di cui 3,7 miliardi di euro da reinvestimenti in attività lecite (30% del totale) e 8,8 miliardi di euro da attività illecite (70%) del Pil. Dati che mettono in rilievo come le organizzazioni criminali abbiano ormai ramificazioni anche nel settore dell’agroalimentare. I dati del Rapporto Eurispes-Coldiretti parlano chiaro: c’è un mercato parallelo di prodotti agricoli di dubbia provenienza, spesso sofisticati e spacciati per prodotti di qualità ‘made in Puglia’.
Si è discusso di questo nel Convegno organizzato da Coldiretti Puglia “Agricoltura: avanguardia di legalità e trasparenza nella sicurezza alimentare e nel lavoro”, alla 77esima edizione della Fiera del Levante, dove non ha fatto mancare il suo contributo il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che ha sottolineato come “la regione sia attenta alle problematiche relative alla contraffazione dei prodotti dell’agro-alimentare. Per questo ci si è impegnati per la realizzazione del marchio Prodotti di Puglia che garantisce la tracciabilità del prodotto e quindi anche i produttori. La criminalità è pero rappresentata anche dai piccoli reati, dal furto di rame a quello di carburante, all’abigeato, piccoli reati che producono grandi danni”.
“Dobbiamo costruire un percorso di recupero della legalità, perché la legalità serve alla campagna e serve a difendere i prodotti e i produttori. La Regione-ha concluso Vendola- è in prima linea nella repressione dei fenomeni illegali accanto ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza e al Corpo Forestale, mettendoci risorse proprie”.
“Il fronte dell’illegalità riguarda la proprietà fondiaria, le infrastrutture di servizio dell’attività agricola e le produzioni agricole ed agroalimentari”, ha affermato il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele che nel suo intervento ha spiegato che “Coldiretti ha coniato un neologismo per descrivere il panorama criminale: agropirateria”.
Antonio De Concilio, direttore della Coldiretti Puglia, ha riaffermato la necessità “che i controlli nell’agroalimentare devono essere coordinati da una Cabina di Regia Interforze, attraverso la concertazione continua delle Istituzioni con le Organizzazioni Imprenditoriali e le forze dell’Ordine.
Il Sostituto Procuratore di Napoli, Donato Ceglie, ha spiegato come “la criminalità si sia specializzata nella contraffazione tanto da realizzare un nuovo vaccino, RB51, in grado di annullare il quadro delle malattie, come la brucellosi, che quindi non vengono rilevate ai controlli”.
La necessità di avviare maggiori controlli e di creare sinergie tra le organizzazioni e le Forze dell’Ordine è stata posta in rilievo anche dal responsabile Area Ambiente e Territorio di Coldiretti Nazionale, Stefano Masini. Aspetto che è stato rilevato anche dal responsabile per le politiche del lavoro, Romano Magrini, che ha evidenziato la necessità di intervenire anche nella legislazione. Indicazioni queste condivise da Giuseppe Vadalà, dirigente sicurezza agro ambientale e agroalimentare del Corpo forestale dello Stato e dal vice comandante anti sofisticazioni Carabinieri, Antonio Diomeda.
(foto: fonte ambienteambienti.com)