Dopo la pausa delle vacanze natalizie, torna la Stagione Teatrale 2012/2013 organizzata dal Comune di Martina Franca – Assessorato alle Attività Culturali in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo, Archeo’s, e le Associazioni Culturali “Le Quinte” e “Sirio”.
Ad aprire il nuovo anno sarà il comico Alberto Patrucco con lo spettacolo “Molestia @ parte”. Dopo il successo di “Chi non la pensa come noi”, l’artista milanese torna partendo da una domanda centrale del suo nuovo spettacolo. “Siamo certi di aver imboccato la strada giusta?”. Alberto Patrucco se lo domanda in “Molestia a parte”, una panoramica al vetriolo priva di retorica e tormentoni, dove i tempi che stiamo vivendo sono riletti attraverso la comicità e la grande canzone d’autore.
È uno spettacolo capace di fondere in modo insolito musica e monologo, alla costante ricerca della risata liberatoria e con l’obiettivo di superare quel modo di far satira che sembra aver preso il sopravvento in questi anni, troppo spesso appiattita sulla stretta attualità. Qui, al contrario, si superano i luoghi comuni e si mettono alla berlina le certezze di chi è convinto d’essere superiore all’altro, di chi crede che il Medioevo sia soltanto Storia o che la crisi sia esclusivamente economica e non soprattutto di identità.
Seguendo il filo rosso della direzione di marcia, “Molestia a parte” muove intorno a una domanda: “l’uomo sa dove sta andando?”. Già, perché se Cristoforo Colombo scoprì l’America convinto di essere in India, cercare forme di vita su Marte quando già ci sta sullo stomaco il vicino di casa non sembra molto più sensato. Scritto a quattro mani con Antonio Voceri, lo spettacolo si regge sulle note e le rivisitazioni musicali di Daniele Caldarini e Francesco Gaffuri e sulla intensa interpretazione di Alberto Patrucco.
“Molestia a parte” sviluppa temi non banali con uno sguardo comico, disilluso, a volte corrosivo, senza rinunciare a quel tocco di poesia che la grande musica d’autore cuce addosso alle parole.