Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del consigliere comunale Aldo Leggieri, Presidente della commissione cultura:

“Il decreto “Art bonus”, dal 28 luglio è stato convertino in legge dello Stato. Finalmente, dopo anni e anni di tagli, ci sono le condizioni politiche e normative per investire in cultura. Dopo il decreto “Valore cultura” di Massimo Bray, già al dicastero ai Beni Culturali, che ricevemmo in visita l’anno scorso a Martina, adesso con la legge del governo Renzi si dà continuità operativa al convegno che l’amministrazione comunale organizzò a palazzo ducale un paio di mesi fa con gli interventi del consigliere del ministero per i Beni Culturali e il Turismo Stefano Ceci e con la partecipazione del presidente Luciano Violante.

Da tempo stiamo cercando di portare avanti una serie di azioni amministrative e di governance con pezzi della società martinese per valorizzare i beni pubblici della città. In giunta, in consiglio e in commissione, stiamo lavorando bene per dare spazio alla bellezza e rendere Martina una città di alto livello nei circuiti che contano. Adesso, le forme di partenariato pubblico-privato che abbiamo messo in campo avranno ancora più opportunità di realizzazione, dal momento che la nuova legge “Art bonus” mira ad abbattere due barriere: quella appunto del rapporto amministrativo tra pubblico e privato e quella della separazione tra la tutela e la valorizzazione, barriere e steccati ideologici che per troppo tempo hanno monopolizzato il dibattito italiano. Un visione “mista”, riformatrice, sia dell’azione della pubblica amministrazione che interagisce con partners e soggetti sociali ed economici e allo stesso tempo della libera iniziativa di società di categoria, di associazioni e soggetti privati che intraprendono azioni di mecenatismo per difendere il valore storico e artistico dei beni pubblici della città e concorrere così, attivamente, al decoro stesso dei nostri luoghi.

Le novità introdotte nella nuova legge sono tante: tanto per cominciare riparte con vigore la “filosofia” del credito d’imposta che negli anni ’90, specie da noi a sud, fu un’ottima soluzione politica. Poi, il principio della trasparenza, per le erogazioni liberali, che è ancora più presente. Inoltre, maggiori risorse per investire nelle periferie meridionali. E in deroga alle norme che limitano l’assunzione di personale a tempo determinato, gli istituti e i luoghi della cultura potranno assumere giovani fino a 40 anni nel rafforzamento dei servizi di accoglienza e assistenza al pubblico per la fruizione dei beni culturali. Una novità importante perché essa è la prima concreta applicazione della legge sulle professioni culturali appena approvata (la legge Madia).

Anche il turismo, altro settore che adesso riceverà straordinarie possibilità di crescita, in ambito di digitalizzazione, di riqualificazione delle strutture ricettive, sarà al centro, ecco la nostra sfida, per la creazione di un vero e proprio circuito turistico d’eccellenza, e la nostra comunità, lavorando in sinergia in ambito istituzionale e comprensoriale, potrà giocare la sua partita decisiva. E grazie all’avvio di  nuove imprese start-up oggetto di agevolazioni fiscali ma soprattutto, ecco il nostro orizzonte, lavorando politicamente e ponendo le basi perché il nostro territorio diventi a burocrazia zero, come del resto la nuova legge prevede”.

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