Comitato nazionale per la sicurezza a Taranto. Lo ha voluto il ministro dell’interno Angelino Alfano in seguito al triplice omicidio di lunedì scorso, avvenuto sulla ss. 106 all’altezza dello svincolo per Palagiano. Un modo per testimoniare l’attenzione del governo per Taranto e per dare un segno forte della presenza dello Stato. Lo stesso ministro ha voluto essere presente, incontrando gli inquirenti e le massima autorità di Polizia. Nessuna presenza politica. Anche a livello istituzionale non si è visto nessuno. Un incontro squisitamente tecnico dunque. Giunto con circa un ora di ritardo rispetto alle previsione, il ministro, protetto da un imponente apparato di sciurezza, dopo aver avviato i lavori del comitato, si è intrattenuto con gli operatori della informazione. Ha annunciato l’invio di 86 unità tra Polizia e Carabinieri per dare man forte alle indagini. A chi gli chiedeva se si tratta di un intervento a tempo, ha risposto: “non abbiamo stabilito un tempo”. Non si tratta di un adeguamento della pianta organica, ma gli uomini inviati per contribuire allla cattura dei criminali che hanno barbaramente ucciso un uomo, la sua compagna e il figlio di quest’ultima, di appena tre anni, secondo quando affermato da Alfano, resteranno a Taranto fino a quando sarà necessario. Il ministro ha parlato anche di un nuovo metodo di monitoraggio del territorio. Alla nostra domanda sulla ipotesi di tagli ai commissariati ha risposto negando la ipotesi di tagli lineari; piuttosto, secondo Alfano si procederà solo ad un arazionalizzazione delle risorse elimando eventuali sprechi.
Francesco Ruggieri
(foto Donatella Ruggieri)