In vista dell’incontro della direzione regionale del Pd, fissato per lunedì prossimo, questa mattina i consiglieri regionali Fabiano Amati, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia hanno tenuto una conferenza stampa per annunciare il loro ritorno nel gruppo consiliare. A distanza di un mese dalla loro autosospensione – in segno di protesta contro l’esclusione “immotivata” dalle liste per la scelta dei candidati al Parlamento – i tre esponenti del Pd hanno dichiarato “battaglia aperta per gridare al cambiamento” e chiesto le dimissioni del segretario regionale del partito, Sergio Blasi.
Una richiesta obbligata, soprattutto alla luce del recente risultato elettorale che – come sottolineato da Amati – ha confermato “l’assoluta mancanza di sintonia tra il Partito Democratico e la coscienza della gente. Ciò che i cittadini chiedono – ha continuato – è la lotta per il cambiamento e non la guerriglia tattica: la politica deve tutelare la vita e la sicurezza dei cittadini, andare nei luoghi e non appaltare a figure carismatiche la responsabilità di dare risposte ai territori. Ormai la politica stenta a riconoscere la vita delle persone e il nostro atto di disobbedienza ha lo scopo di ripristinare la corrispondenza tra il Partito democratico e la collettività. Una destrutturazione in questo caso può essere più funzionale delle logiche di partito e condanniamo gli attacchi gratuiti e insolenti dei giorni scorsi nei confronti dei giovani democratici persone animate dalle migliori intenzioni e sgombre da ogni riserva”.
Sul “fallimento della politica che non ha saputo parlare alle propria comunità” ha insistito Ruggiero Mennea, per il quale i risultati delle urne non hanno che confermato l’errore compiuto dai vertici del partito al momento della composizione delle liste, “sintonizzati più con la finanza e con la Taranta, che con le esigenze reali dei cittadini, stretti nella morsa della crisi”.
“Siamo in una fase di concordato preventivo – ha continuato Mennea – in cui dobbiamo riconnetterci con i territori, dare risposte reali per evitare la sentenza dichiarativa di fallimento. Oggi, a distanza di un mese, riprendiamo l’attività all’interno del gruppo consiliare e chiediamo con forza il cambiamento e il rinnovamento, e le dimissioni di chi ci ha portato a questa situazione”.
Riportare al centro del dibattito politico i temi importanti come la tutela dell’ambiente e della salute, i servizi sociali, l’occupazione è la strada indicata da Donato Pentassuglia per “proseguire sulla strada del dialogo e della responsabilità da cui gli amministratori pubblici non possono prescindere”. E per farlo “è necessario riprendere la discussione nel rispetto delle diverse sensibilità presenti nel partito regionale: un riconoscimento in questo senso va al capogruppo Antonio Decaro, l’unico ad aver compreso i motivi reali della nostra protesta”.
Anche da Pentassuglia la richiesta a Blasi di rimettere il mandato per “consentire la ripresa di attività concrete nei confronti dei territori”.
forse Pentassuglia ha saputo che non farà neanche l’assessore.