Questa mattina il Sindaco, Franco Ancona, si è recato a Bari alla presentazione, da parte del Presidente Michele Emiliano, del Piano di Riordino Sanitario regionale disposto alla luce del Decreto Ministeriale 70/2015 e della legge di stabilità di 2016 che prevede la chiusura di 9 ospedali in Puglia, la chiusura o l’accorpamento di alcuni reparti e la riconversione di altri. Ancona ha ribadito con forza la posizione unitaria già espressa dal Documento redatto da alcuni Sindaci della Provincia di Taranto (Martina Franca, Grottaglie, Taranto, Monteparano, Roccaforzata, Monteiasi, San Giorgio Jonico, Faggiano, Pulsano, Carosino, San Marzano di San Giuseppe), inviato alla Regione lo scorso gennaio e fatto proprio dai Consiglieri Regionali tarantini in cui si chiede di mantenere per i Presidi di Martina, Castellaneta e Manduria il I livello. Il Sindaco ha evidenziato che l’area ionica, ad oggi, non è in grado di reggere ulteriori tagli o declassamenti dal momento che non esiste una struttura ospedaliera di eccellenza visto che anche il SS Annunziata – Moscati necessita di ulteriori investimenti. Sarebbe più opportuno, in attesa che venga costruito il nuovo Ospedale San Cataldo, continuare a valorizzare i presidi presenti sul territorio che vantano importanti esperienze oltre che eccellenti professionalità. Contrariamente alle posizioni campaniliste espresse sia dal Sindaco di Manduria che da alcuni Sindaci dell’area occidentale, il primo cittadino di Martina Franca ha sottolineato ad Emiliano la necessità che l’area ionica venga rafforzata e non depotenziata dal momento che, ad oggi, il territorio della Provincia di Taranto possiede 1041 posti letto che, sommati ai 608 del privato accreditato, ammontano a 1649, ovvero pari a circa 2,7 posti letto per ogni mille abitanti, a fronte di un indice nazionale di 3,7 e al di sotto dello standard regionale la cui media è pari al 3,4. L’area ionica, in cui il problema salute è venuto drammaticamente in evidenza negli ultimi anni, deve essere adeguatamente considerata nel momento in cui si fanno scelte concrete come queste e si esce dalla retorica delle parole. Questo dovrebbe essere ben presente sia a livello regionale e anche, e soprattutto, a livello nazionale. Nessuno può nascondersi dietro parametri che sono bassi proprio perché il territorio è stato drammaticamente trascurato in passato per il personale e per gli investimenti in posti letto.