Nei giorni scorsi sono scattati degli arresti a Trani, per la vicenda di un appalto assegnato dall’Amet, azienda municipalizzata nel settore dell’energia e altri servizi pubblici.
In particolare, nella lente d’ingrandimento dei giudici tranesi è finito un appalto risalente a due anni prima, che era uguale ad un bando assegnato a Bolzano. Un bando che, nel sito dell’Amet di Trani, figurava con il riferimento della funzionaria dell’azienda appaltatrice.
A Trani, per questo, sono scattati gli arresti.
A Martina Franca, nei mesi scorsi, venne pubblicato il bando per la pubblica illuminazione, manutenzione straordinaria e altri servizi. Un bando per un appalto da un milione di euro. Noi di martinasera.it scoprimmo che in quel bando, in ognuno dei fogli caratterizzanti il documento (con tanto di stemma della città) figurava il nome dell’aziende attualmente detentrice del servizio.
Poi il Comune di Martina Franca, dopo che noi avevamo scoperto una cosa che a nostro giudizio non quadrava, ha cambiato il documento del bando nell’albo pretorio: identico al precedente, però a fondo pagina di ogni pagina erano spariti i riferimenti all’azienda appaltatrice. Come dire, il mistero si infittisce. E chissà se in modo così regolare, cambiare in corsa un atto pubblico, in quella maniera.
Poi il bando è stato proprio ritirato, anche dopo un’interrogazione consiliare presentata da Antonio Fumarola (Pdl).
Ma per noi quella vicenda continua a non quadrare. Certo, un appalto che non si assegna più con una metodologia poco chiara è già garanzia che non sarà commessa una cosa illecita. Ma c’è una questione di metodo, da capire.
E la vicenda di Trani dei giorni scorsi, che ha fatto scattare gli arresti per una vicenda enormemente simile a quella scoperta da noi, ci induce a continuare a pensarla così.
Agostino Quero
bisognerebbe controllare un po’ tutti gli appalti x una maggiore serenita’ dei cittadini! Chissa’ se x esempio questo suggerimento interessa a tutti i consiglieri che abbiamo mandato a palazzo.