Riunito il coordinamento provinciale allargato agli amministratori del PDL. Lavori aperti dal parlamentare martinese Gianfranco Chiarelli
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del coordinamento provinciale del PDL in merito ad una riunione svoltasi alla presenza dell’intero direttivo e tantissimi amministratori locali del Popolo della Libertà:
Aprire una vertenza lavoro per Taranto, attivando il confronto con tutti gli stakeholders del territorio, per portare sui tavoli romani proposte concrete, anche sotto forma di proposte di legge; alzare l’asticella della attenzione rispetto alle tante emergenze della provincia ionica, massimizzando gli strumenti comunicativi, sia all’interno del partito, sia nei confronti dei cittadini, a cui vanno indicate con puntualità le responsabilità di chi, da quasi un decennio, amministra l’intera filiera istituzionale regionale, provinciale e comunale. Questa la sintesi di una lunga e partecipata riunione del coordinamento provinciale alla quale hanno preso parte l’intero direttivo e tantissimi amministratori del Popolo della Libertà. Lavori introdotti dall’on.le Gianfranco Chiarelli che, insieme al coordinatore provinciale Gino Montanaro, ha fortemente voluto l’incontro. Presenti i due vice coordinatori Gigi Laterza e Renato Perrini, i consiglieri regionali Cristella, Lospinuso e Sala, diversi sindaci e consiglieri comunali, nonché numerosi componenti del coordinamento provinciale. Un analisi puntuale della grave crisi economica ed occupazionale del territorio che ha evidenziato il rischio di un definitivo declino della provincia. La vertenza Ilva sembra aver determinato un drammatico effetto domino che, da un lato vede dissolversi l’apparato industriale, con aziende che scappano letteralmente da Taranto, ultime la Vestas e Marcegaglia, dall’altro l’assenza di nuovi insediamenti. C’è il fondato timore che il combinato disposto degli elevati costi, le esasperanti lungaggini burocratiche, e non ultimo le vicende giudiziarie, abbiano creato una sorta di cordone sanitario intorno a Taranto e la sua provincia, ormai totalmente isolata e quasi impermeabile a qualunque iniziativa imprenditoriale. Per il Popolo della Libertà quanto accade oggi non è figlio di un destino cinico e baro ma frutto di una politica fallimentare che, soprattutto negli ultimi anni, ha di fatto ignorato Taranto e la sua provincia, impedendone ogni possibile sviluppo. Non ci sono ricette pronte ma è possibile e necessaria una svolta metodologica; il PdL si fa carico di avviare una vertenza lavoro per Taranto, attivando gruppi di studio e confronto con esperti, per definire una serie di iniziative che devono ottenere il pieno sostegno del governo centrale, e di quello regionale; tra le prime ipotesi quella di richiedere la dichiarazione di stato di crisi, così come avviene per le calamità naturali. Un confronto che serva anche a stimolare quelle forze sociali oggi assenti nel dibattito o che hanno assunto atteggiamenti di attesa. Nell’incontro si è analizzata anche la situazione politica all’indomani della conclusione delle indagini sul disastro ambientale, e avviata una riflessione sulle questioni interne del partito. Se sul piano giudiziario il PdL conferma la sua radicata vocazione garantista, e quindi sospende ogni giudizio, attendendo l’esito dei processi in tutti i tre gradi, sul piano politico le valutazioni sono nette, transhant: la magistratura ha scoperchiato il vaso di Pandora di una sinistra che è stata colpita nelle sue espressioni apicali, istituzionali e politiche. Al di là di come la vicenda giudiziaria si concluderà, emergono con chiarezza le responsabilità di chi in questi anni, con atti commissivi e/o omissivi, ha di fatto contribuito al disastro ambientale, aggiungendovi la beffa, e ulteriore danno, della totale distruzione del sistema sanitario. In merito a qualche fibrillazione interna, che ha occupato per alcuni giorni le pagine di qualche quotidiano, tutto chiarito e stretta di mano tra Cristella e Montanaro. Da un lato le legittime aspettative del consigliere regionale che chiede una maggiore funzionalità organizzativa, dall’altro la esigenza di attendere l’esito del prossimo consiglio nazionale che definirà i confini della nuova organizzazione. Confermata infine nella occasione la totale adesione del PdL ionico alla linea politica del leader pugliese Raffaele Fitto.