Ance Taranto, nell’esercizio del ruolo di tutela e rappresentanza delle imprese edili operanti nella provincia ionica che aderiscono al sistema Confindustria, sostiene ed amplifica l’istanza di preoccupazione lanciata dal coordinamento Ance di Martina Franca rispetto alle lungaggini amministrative che investono gli uffici della capitale della Valle d’Itria.
Per il comparto, già sofferente a causa delle gravi congiunture derivanti dalla crisi, interfacciarsi con un apparato tecnico territoriale attrezzato ed adeguato a soddisfare le istanze degli operatori del settore, rappresenterebbe una grande opportunità di rilancio dell’economia dell’area ionica, ed eviterebbe che alcuni investimenti finanziari vengano dirottati su altri territori.
Purtroppo, in questa fase particolarmente delicata, ci si deve scontrare con un’azione tecnico-amministrativa, anche esterne allo stesso Comune (Provincia, Asl, etc.), farraginosa ed ostativa all’iniziativa privata.
Se da un lato l’organo politico risulta sensibile e solerte nel recepire le istanze provenienti dal settore – anche attraverso un costruttivo confronto su importantissimi processi di pianificazione del futuro della città, quali la Rigenerazione urbana e la costruzione del PUG – dall’altro una burocrazia impietosa, che si traduce nella richiesta di documentazione eccessiva e superflua o in lungaggini procedurali con conseguente allungamento dei tempi di espletamento delle pratiche, porta il comparto al collasso e rischia di vanificare quanto di buono fin qui fatto.
Secondo Aquaro, l’Ance Taranto – nell’interpretare ed attuare il proprio ruolo istituzionale – può proporre come via d’uscita ad una situazione di pericoloso stallo, l’individuazione di una rete di interfaccia tra imprese e ordini professionali con l’amministrazione pubblica per la ricerca di procedure e protocolli che semplifichino ed accelerino le procedure edilizie, l’elaborazione quindi di una sorta di prassi snella e virtuosa, che riscopra ed attui le buone pratiche stimolando un proficuo ed indispensabile “dialogo” con gli uffici comunali e con tutti gli attori facenti parte dei procedimenti.