“Sono pervenute presso questi uffici numerose segnalazioni da parte dei residenti di via Madonna Piccola inerenti lo stato di abbandono della villetta di proprietà comunale”. Inizia così la narrativa della determina pubblicata oggi nell’albo pretorio online del Comune di Martina Franca, con cui l’amministrazione pubblica locale decide di spendere, udite udite, ben cinquecento euro più o meno, per manutenzione straordinaria della villetta di via Madonna Piccola. Quella che era una volta era uno spazio per i bambini, ma ora in completo disuso, e talmente pericoloso che è stato necessario smontare i giochi.
Chi faceva quelle segnalazioni magari si aspettava anche i giochi. Invece ci saranno 60 metri quadrati di rete ombreggiante, qualche centinaio di metri di filo plastificato, 14 barre da trenta centimetri per trenta per due, un pacco di elettrodi. Roba da duecento euro più Iva chiesti da un fornitore e 127 più Iva chiesti da un altro. Di urgente, stando al sopralluogo effettuato dai responsabili comunali, c’è “mettere in sicurezza tali luoghi mediante il montaggio di corrimano sulla ringhiera esistente e di rete in plastica”.
Per il gioco dei bambini ripassare prego: non c’è nulla. Non c’è un lavoro complessivo, messa in sicurezza e nuovo allestimento dei giochi. No.
Gioco dei bambini: sempre oggi è tornato alla carica Martino Bruno. Ricorderanno i nostri lettori che Martino Bruno è il genitore di bimbi, il quale ha chiesto di essere autorizzato ad installare, a sue spese, dei giochi per i bambini anche al fine di recuperare la piazzetta De Vito, intitolata alla martinese violinista più importante del Novecento, piazzetta che finora è caratterizzata per i cassonetti dei rifiuti ai suoi margini. Cosa che impedisce anche di dare una guardata all’ultimo affaccio alla valle d’Itria, dall’altra parte della strada in via Bellini. Da aggiungere che al margine della piazzetta, in via Michele Perla, aspettano da molti mesi che venga installato un cavo della luce con la messa in funzione di un faro, roba da duecento euro scarsi, per illuminare la strada. Aspettano anche il cartello indicatore della via. Quello costa venti euro, secondo stime. Ma non si è fatto niente. Non si è data risposta neanche al genitore che a sue spese installerebbe i giochi. Aveva scritto al sindaco, per ora ne constata il silenzio. Non ha risposto, il sindaco, né sì né no. Non ha detto niente.
Quel genitore, Martino Bruno, però ha osservato, sempre oggi, la celerità con cui si è convocato un consiglio comunale per rimettere a posto qualche settimana fa la questione del Martina calcio, ad esempio. Del tipo: quando si vuole ci si sbriga. Non solo: sempre a proposito di Martina calcio, quel genitore, Martino Bruno, osserva che l’amministrazione comunale ha speso qualche settimana fa, la somma di ventitremilanovecentocinquantotto euro per comprare i sedili da montare allo stadio “Tursi”: milleduecento posti numerari per tribune e distinti, perché bisogna essere in regola, e in fretta, con le norme, altrimenti non c’è possibilità per la società calcistica di vendere biglietti e abbonamenti numerati, come prescrive la legge.
Come dire: quando si vuole, si fa. E la determina da 23958 euro per i posti numerati allo stadio è fatta quale acquisto di arredo urbano. Dice Bruno: “arredo urbano i posti allo stadio? E piazzetta De Vito che chiedo di riqualificare, e che pagherei io, cos’è? Perché non mi danno risposte?”.
Aggiungiamo: e la villetta di via Madonna Piccola, cosa sarebbe se non arredo urbano, se rimessa su come si deve (si dirà: lo abbiamo già fatto per Fabbricarossa, di recente)? Ma con cinquecento euro per quattro tubi e un po’di rete, e nessun gioco per i bambini, a tutto si è pensato, tranne che all’arredo urbano. Però, vuoi mettere? Abbiamo milleduecento posti nuovi di zecca allo stadio.
Stadio batte giochi per i bimbi 23958-0.
Quale Città’ dei bambini? (commento moderato in questa parte)