Di seguito la lettera aperta della mamma di un bimbo frequentante un asilo nido della città. La signora aveva già inviato nelle scorse settimane un’altra lettera aperta, al sindaco, con cui chiedeva il perché dello stato di abbandono della struttura. Adesso si riferisce alle rette e agli aumenti per la frequenza 2013-2014:
In riferimento al nuovo regime IVA per le prestazioni rese dalle cooperative sociali, si riporta uno stralcio della circolare n. 06/2013 dell’UNIONCOOP di Reggio Emilia:
“Ai sensi dell’art. 1, co. 490, Legge 228/2012, il nuovo regime si applica alle operazioni effettuate sulla base di contratti stipulati dopo il 31 dicembre 2013 omissis
Più precisamente, alla luce del dettato normativo, si ritiene che il nuovo trattamento ai fini IVA trovi applicazione a decorrere dalle singole operazioni che, in base all’art. 6 del D.P.R. n. 633/1972, si intendono effettuate dopo il 31 dicembre 2013, nell’ambito di contratti stipulati dopo il 31 dicembre 2013, con gli utenti finali o con i committenti.
In conseguenza di ciò, prestazioni effettuate e fatturate dal 1° gennaio 2014, ma inerenti a contratti stipulati prima del 31 dicembre 2013, dovrebbero quindi seguire le regole IVA vigenti fino al 31/12/2013”.
E’ interessante, tuttavia, leggere tutto il contenuto della circolare suddetta, soprattutto quando fa riferimento a un’ipotesi di “facoltà di opzione” che si riterrebbe continuare ad esistere tra regime di imponibilità IVA al 10%, ovvero in esenzione da imposta. Ma l’approfondimento in merito, si deve presumere, sia già stato effettuato da chi di competenza al comune di Martina Franca.
Alla luce di quanto innanzi, pertanto, chiedo, se tra i tanti lettori di questa rubrica c’è qualche ragioniere / commercialista / consulente che possa dirmi se sia corretto applicare il regime dell’IVA (non è dato conoscere quale dalla nota di comunicazione di ammissione all’asilo di mio figlio), alle rette mensili, alle maggiorazioni per prolungamento dell’orario e ai pasti dei bambini che andranno a frequentare gli asili nido comunali convenzionati con cooperative sociali a partire dal prossimo settembre, quindi sulla base di un contratto stipulato prima del 31 dicembre 2013; se possibile vorrei anche capirne di più dell’ipotetica “facoltà di opzione” tra regime di imponibilità IVA ovvero di esenzione.
Mi chiedo, al di là di tutto, come il Comune di Martina Franca non consideri il grave impatto economico che andrà a determinarsi sul bilancio delle famiglie a causa del notevole aumento che subiranno le tariffe. Come se non bastasse sempre nella nota di comunicazione di ammissione all’asilo, viene precisato che “le rette subiranno aumenti nel corso dell’anno educativo 2013/2014. A partire dall’anno educativo 2014/2015, le suddette rette subiranno annualmente un aumento in base all’indice ISTAT”.
Dovrebbe essere superfluo ricordare che le famiglie che usufruiscono degli asili per i loro figli lo fanno per consentire a se stessi, i genitori, di svolgere un’attività lavorativa in funzione del dignitoso sostentamento della famiglia, in casi minori in funzione di un maggiore benessere (ma anch’esso legittimo quanto il dignitoso sostentamento).
Naturalmente qualcuno potrebbe rispondere, se la verifica della procedura seguita risulterà corretta, che ciò è stato fatto a norma di legge. Bene, in tal caso la domanda mi sorge spontanea: se, “a norma di legge”, non si ha esitazione alcuna a gravare di spese sempre maggiori gli utenti / cittadini che, come nel caso in questione, pagano una retta in base a dei parametri economici derivanti dal cosiddetto modello ISEE (che non ha in alcun conto il fatto se il reddito percepito è di fatto azzerato dalle sole spese “necessarie” per la famiglia), non è comprensibile perché nessun intervento venga fatto, ad esempio, con altrettanta solerzia, nei confronti dei soggetti che costituiscono gli organi istituzionali che omettono di adempiere all’obbligo di pubblicazione dei propri redditi…… in violazione della legge (e, mi spiace dirlo, ma tra essi figura anche l’assessore alle Politiche Sociali Donatella Infante). Cosa aspetta, il Comune di Martina, a far rispettare in primis le violazioni di legge che riguardano proprio le attività svolte al suo interno? (vedi anche mancata pubblicazione dei canoni di locazione, ecc. ecc.).
(foto: repertorio)
Sono perfettamente concorde con il contenuto dell’articolo. Possso aggiungere che la materia è particolarmente complessa perchè vanno effettuate alcune precisazioni in merito al soggetto che svolge l’attività di asilo nido, al rapporto esistente tra lo stesso ed il comune ed al soggetto che mette in atto le operazioni di riscossione della retta. In merito poi ai controlli, sarebbe opportuno fare i controlli a scandaglio sugli ISEE e, dove non è possibile far intervenire la GdiF o l’Agenzia delle Entrate, è necssario far intervenire gli assistenti sociali. In merito all’esempio dato nel rispetto delle regola da parte di chi le dovrebbe far rispettare sedendo nelle istituzioni, la questione è bipartizan visto che oltre alla Infante, ad esempio, non figura ancora Marraffa.
Il mio riferimento alla Infante non è legato al suo colore politico, se è questo che vuol dire il sig. Ignazio, ma alla funzione assessorile che svolge. Marraffa non so neanche chi è, cosa fa, a quale partito appartiene, ho smesso da tempo di occuparmi delle questioni politiche di Martina. Chi pensa ancora che i bravi stiano solo a destra e i cattivi solo a sinistra, o viceversa, è molto lontano dal comprendere lo spirito che anima la maggioranza dei politici, ingrassare le proprie tasche, e non intendo solo quelli del comune di Martina, ovviamente