La Corte d’appello di Lecce ha ribaltato la sentenza di primo grado
“Il fatto non costituisce reato” è quanto ha affermato, nella sentenza di lunedì scorso, la Corted’Appello di Lecce presieduta da Conte, che ha di fatto ribaltato la sentenza di primo grado che aveva visto la condanna ad un anno noto professionista martinese, vittima, tra l’altro, della gogna mediatica che ne seguì subito dopo. Assolto anche il fratello Fernando Rinaldi con la stessa motivazione.
In pratica,la Corted’appello ha decretato l’assoluta correttezza del Notaio Rinaldi nella stipula di alcuni mutui unilaterali con dei mediatori finanziari che usavano raggiri per truffare le banche, dove il ruolo dello stesso professionista era alquanto marginale, visto che di fatto, il riconoscimento degli intestatari dei mutui, attraverso l’invio della documentazione e delle fotocopie dei documenti , avveniva direttamente dalle banche e si basava sulla documentazione già esaminata dagli Istituti di credito. La vicenda aveva interessato diversi notai, ma Rinaldi era stato inquisito in quanto aveva redatto più di un atto, rispetto i colleghi. Si chiude finalmente per il noto studio di Martina Franca, conosciuto e stimato in tutta la regione, una vicenda che ha creato non pochi d’anni d’immagine che solo la nota professionalità conquistata in tanti anni ha potuto limitare.