La giunta comunale ha deliberato un provvedimento, pubblicato oggi in albo pretorio online del Comune.
Si tratta di un provvedimento-simbolo soprattutto per il sindaco Franco Ancona, che ai tempi di quanto ha originato tutta la vicenda, era responsabile locale della Cgil e si batté strenuamente contro l’assunzione di invalidi da parte dell’amministrazione, oltre venti anni fa, date le procedure seguite.
Due fratelli, dapprima assunti e poi rimandati a casa (e con loro altre 29 persone) Ciro e Donata Campanella, proposero ricorso nei confronti del Comune e di alcuni fra amministratori e dirigenti dell’epoca. I due fratelli si sono visti riconoscere un risarcimento complessivo da 240 mila euro e spiccioli.
Adesso l’amministrazione comunale vuole recuperare le somme nei confronti dei protagonisti amministrativi di quelle assunzioni. Nella delibera di giunta si specifica che le persone gravate da questo provvedimento dovranno corrispondere duecentomila euro complessivamente.
È giusto chi sbaglia paga. Un principio da applicare sempre. Ora esaminiamo anche lo sperpero del denaro pubblico e le opere pubbliche ad iniziare da quel “mausoleo” del centro servizi in piazza D’Angio: chi lo ha voluto? chi ha esaminato ed approvato il progetto?
Il danno lo devono pagare nell’intero importo (ammontante a circa 250 mila euro) gli amministratori che lo hanno causato e non noi cittadini, che per la parte eccedente i 200 mila euro siamo chiamati a pagare le tasse per la relativa copertura. E i danni di immagine alla città e di spese legali sopportate chi li deve pagare? Si è fatta richiesta di risarcimento danni agli amministratori autori dell’atto amministrativo irregolare?