L’on.le Gianfranco Chiarelli, dopo aver partecipato al Comitato Parlamentare per la messa in stato d’accusa, che ha archiviato la procedura di impeachment per il Presidente Napolitano, spiega i motivi dell’astensione di Forza Italia dal procedimento.
«La nostra astensione in sede di Comitato Parlamentare per la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica, come ho avuto modo di argomentare dettagliatamente in fase di dichiarazione di voto, nasce dalla convinzione che, sul piano strettamente giuridico, le ipotesi formulate dal Movimento 5 Stelle risultano tutte assolutamente infondate. Avevamo chiesto comunque più tempo per un maggior approfondimento che non c’e’ stato; circostanza che ci ha indotto ad astenerci nel voto (abbandonando la riunione). Con il nostro comportamento abbiamo dimostrato di saper distinguere le questioni politiche da quelle di giustizia, come è giusto che sia, e come vorremmo avvenisse sempre, in ogni caso e per ogni soggetto coinvolto. Sul piano politico restano in vita tutte le riserve sul comportamento del Presidente Napolitano, soprattutto alla luce delle ultime clamorose rivelazioni. E’ importante a questo punto che si faccia piena chiarezza sulle vicende emerse dalle notizie di stampa, in un momento particolarmente delicato per il Paese e per la tenuta stessa delle sue istituzioni democratiche»
Il maggior tempo richiesto era solo per tenere a fuoco lento Napolitano e non per motivi giuridici. Chissà come avrebbe votato il nostro se Napolitano avesse accordato la grazia al pregiudicato, definito, con disprezzo, “il mutandaro” da Totò Riina.