Di seguito un comunicato diffuso dal gruppo Palestra Maraton:
Dopo aver emulato le gesta di Filippide, il leggendario soldato che percorse a piedi i 42 km e 195 metri da Maratona ad Atene, alcuni componenti della Palestra Marathon e dell’Atletica Martina G.S. Paolotti di Martina Franca hanno deciso di andare oltre. E così un gruppetto di loro, dopo una lunga e dura preparazione, è partito alla volta della Toscana per ripercorrere le strade e i boschi dove imperversava agli inizi del 1800 Stefano Pelloni, meglio conosciuto come “il passatore”, il brigante definito “cortese” dal poeta Giovanni Pascoli. Dopo l’esperienza dell’anno scorso di Angelo Semeraro e Francesco Cervellera, quest’anno a scollinare sul Passo della Colla (a quasi 1000 metri di altezza), nella quarantunesima edizione della 100 km del Passatore si sono cimentati con loro anche Marco Leva e Giuseppe Pricci della Palestra Marathon e Michele Devito dell’Atletica Palotti. A completare la piccola spedizione Mimmo Nocente (Team Francavilla) e Denis Lusi (Asd Plus Ultra Trasacco), di Avezzano ma gemellato con gli amici martinesi. Cinque di loro hanno completato la gara, soltanto Cervellera è dovuto arrendersi a un infortunio in cui era incappato qualche settimana fa, e che lo ha costretto al ritiro dopo 31 km, nonostante il coraggioso tentativo di correre “sul dolore”. Dopodichè è salito nell’auto a seguito, insieme con Matteo Gentile, per fare da supporto tecnico ai compagni lungo il percorso. La gara, già dura per lunghezza e morfologia del percorso, è stata ulteriormente resa difficile dalle avverse condizioni metereologiche, con temporali dall’inizio alla fine, e una temperatura media di 7-8 gradi con la minima scesa fino ai 2-3 in cima alla Colla. Ma i cinque podisti non si sono persi d’animo, e hanno portato a termine un’impresa dal grande valore sportivo, considerando tra l’altro che si tratta di amatori che si allenano grazie a forza di volontà e passione. Semeraro si è migliorato di oltre mezz’ora rispetto al tempo ottenuto nella scorsa edizione, tagliando il traguardo in 9 ore e 38 minuti, piazzandosi al 76° posto assoluto (su 2015 iscritti), e 72° tra gli uomini. Appena un secondo sotto le 10 ore sono giunti Leva, Nocente e Lusi (quest’ultimo ha fatto 7 km in più per un disguido che lo ha fatto ritornare per un tratto sui suoi passi), e poco più di 12 ore ci hanno impiegato Pricci e Devito. Per dare una cifra tecnica all’evento, ci rifacciamo alla cronaca. Vincitore assoluto, per l’ottava volta, il tre volte campione del mondo della 100 km Giorgio Calcaterra, che ha impiegato 6 ore e 40 minuti per giungere a Faenza. Dei 2015 iscritti, sono giunti al traguardo in 1451 (l’ultima, Katia Fabris, è arrivata al traguardo dopo 19 ore e 59 minuti). Prima delle donne la croata Marija Vrajic, con un tempo di 8 ore e 6 minuti (quattordicesima assoluta). Campionessa italiana della 100 km si è laureata la bergamasca Paola Sanna, seconda solo alla croata, con un tempo di 8 ore e 27 minuti. Numeri che parlano da soli per quella che nel 1978 fu battezzata come “Olimpiade della follia” da Franco Chiavegatti, inviato del “Corriere della Sera”.