Da tempo segnalavamo che c’era qualcosa di strano.
Intervistato dalla testata giornalistica regionale della Rai per il notiziario tv andato in onda alle 14 odierne, il presidente dell’associazione soci e correntisti della banca di credito cooperativo di Alberobello e Sammichele di Bari in questi termini si è espresso.
Ha anche ribadito, l’intervistato, che la banca è solida sul piano patrimoniale ed è un prto sicuro per correntisti, considerato anche che è commissariata dalla banca d’Italia. Ma che ci fosse in passato qualcosa che non andava, lo sostenevano anche loro, soci e clienti.
Lo ipotizza la magistratura barese, che con quella di Trapani indaga su presunti contatti, e di che genere chissà, fra una consigliera del disciolto consiglio di amministrazione della banca, Maria Grazia Susca, e Vito Tarantolo, considerato un prestanome di Matteo Messina Denaro, il capo dei capi della mafia, il vertice della cupola dopo i vari Riina e Provenzano.
Ciò che, fra l’altro, va accertato, è il perché (riferisce ancora il tgr Rai)della mancata comunicazione di un lievitare anomalo di denaro, due milioni di euro negli ultimi sette anni, nel conto corrente di una dipendente della banca: la sorella di Maria Grazia Susca.
(foto: l’ingresso di una filiale del credito cooperativo di Alberobello e Sammichele di Bari)