Sono scattate le manette per quattro tarantini accusati di bancarotta fraudolenta, falso e truffa ai danni dello Stato. L’operazione di arresto è stata eseguita stamane dagli agenti della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale, diretta dal Dottor Antonio Calcagni.
Quattro persone sono state poste ai domiciliari, mentre si cerca una quinta persona che è momentaneamente all’ estero.
Le indagini sono partite nel 2007 a seguito di numerose segnalazioni di irregolarità amministrative nella gestione de “La Serenissima”, a quel tempo uno dei più grandi istituti di vigilanza della provincia jonica. Secondo gli accertamenti degli investigatori, le cinque persone arrestate ricoprivano importanti cariche sociali all’interno dell’istituto.
Alla base delle illecite operazioni vi erano abili movimenti contabili e una costante distrazione di beni di proprietà che erano mirate a svuotare gradualmente le casse della società, che si era dichiarata fallita nel gennaio 2012. L’intento era spostare tutto il “Know-How” e tutte le risorse finanziarie e strutturali della società in un neocostituito istituto di vigilanza, la “SE.PRO”, che di fatto dava continuità alle prestazioni offerte ai clienti della “Serenissima” senza però sostenerne spese ed oneri. Inoltre gli inquisiti avevano imposto le dimissioni ai dipendenti del vecchio istituto per poi assumerli nella “SE.PRO”, usufruendo così di tutti gli sgravi fiscali per i neo assunti in modo tale da far apparire che tra le due società, quella fallita e quella di nuova costituzione, non ci fosse nessun legame.
Tutto questo vorticoso giro di false assunzioni ha provocato nel corso degli anni un danno erariale di svariati milioni di euro. Al momento l’Autorità Giudiziaria ha predisposto il sequestro preventivo della società e di tutti i suoi beni mobili registrati.