Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha preso un provvedimento importante. Si è basato su quanto fatto a Reggio Emilia e ha dato una drastica impostazione di contrasto alla ludopatia: stop alle sale gioco con videolottery e a quei centri scommesse dove la gente, se va ad accanirsi, si rovina. I casi di conseguenze economiche gravi legate alla malattia del gioco sono tantissimi e in crescita: la speranza di vincere se incontrollata porta a perdere tutto: non solo i soldi.
Questa nostra realtà non sfugge a simili rischi. Si vada a parlare con gli avvocati che devono gestire le disgrazie dei loro clienti causate dal gioco; si vada a parlare con i medici; si scoprirà che c’è l’iradiddio.
Così come nei giorni scorsi avevamo chiesto un provvedimento di limitazione, non di proibizionismo ma di limitazione, legato all’alcool, oggi lo facciamo riguardo al gioco. Si prenda esempio da chi ha già avuto il coraggio di provvedere, a partire dal sindaco di Bari.
C’è da attendersi commenti (come già accaduto per l’alcool) del tipo che se si limita qui, la gente va altrove e dunque è inutile. Ha un suo senso, ma come per l’alcool si può dire anche per il gioco, che comunque la città deve diventare un riferimento comportamentale per i suoi cittadini. E poi, non fare qualcosa perché tanto c’è il diversivo pronto, sarebbe un ragionamento del tipo non mi lavo la faccia oggi perché tanto devo farlo anche domani.
Fra l’altro, c’è un adeguato controllo rispetto all’approccio dei minorenni con queste strutture? E c’è una idea di quanti soldi, contanti, girano in simili contesti? Per carità, tutti onestissimi coloro che gestiscono. Ma è anche vero che una organizzazione di Martina Franca è pesantemente coinvolta in una vicenda di riciclaggio di denaro sporco in orbita Sacra corona unita.
Ma il problema principale è quello della ludopatia: malattia del gioco. Decine, e decine, e ancora decine, diciamo centinaia (e fermiamoci qui anche se non è detto che sia il giusto parametro) di persone, assistite dal servizio sanitario pubblico. E ci sono i moltissimi che la malattia ce l’hanno, ma non lo dicono. Bisogna fare qualcosa.
A. Q.
va benissimo la limitazione …. ma attenzione si è già dimostrato che la troppa cattiva pubblicità non ha portato alla riduzione dei casi di ludopatia ma all’aumento dei frequentatori di siti web e locali illegali dove il giocatore si sente più sicuro e meno controllato ……….chi cade in questo brutto vizio ha bisogno di essere aiutato e i gestori (legali e coscienti) possono fare tanto contrariamente a chi svolge queste attività in maniera illegale che di coscienza non ne ha…….
Grazie per il suo intervento. C’è bisogno ovviamente che ognuno faccia la sua parte e, come già detto, la stragrandissima maggioranza dei gestori è gente onesta. (agostino quero)