Giuseppe Massafra, segretario della Filctem Cgil, esprime soddisfazione dopo il successo di un’azienda martinese al “Pitti Uomo”: “Diventi punto di riferimento per imprese e per politiche industriali efficaci”
“La notizia del riconoscimento a Lerario, per il marchio Tagliatore, avvenuto durante l’edizione del Pitti Uomo 2014, non può che farci piacere”. Comincia così una nota stampa inviata da Giuseppe Massafra, segretario generale della Filctem Cgil di Taranto, in merito al premio ricevuto dall’azienda martinese al “Pitti Uomo” di Firenze di qualche giorno fa. Massafra spiega il motivo, anzi i motivi, della soddisfazione: “Per due motivi: il primo è la dimostrazione che una strategia di impresa che punta sugli investimenti in ricerca, innovazione e stile trova dei corrispondenti tangibili tali da indicare la strada per uscire dalla crisi, il secondo è il valore del lavoro degli operai specializzati, senza i quali nulla sarebbe potuto accadere. Innanzitutto, non si può non riconoscere che il marchio Tagliatore di Lerario ha basato la propria forza sul made in Italy, sia dal punto di vista di ricerca sul prodotto in termini di stile, sia dal punto di vista della produzione, scegliendo di avvalersi di manodopera diretta qualificata, capace di unire la tradizione della sartorialità locale all’innovazione stilistica. Inoltre, quindi, il riconoscimento a Tagliatore indica evidentemente la ricetta per affrontare in maniera vincente la crisi economica e quindi produttiva, che negli anni ha colpito violentemente il territorio nazionale, attraverso una progressiva desertificazione industriale che ha impoverito i territori”.
Una ricetta che non nasce all’improvviso, ma che è frutto di una visione lungimirante e connessa al territorio: “Non pensiamo che i risultati ottenuti da questa impresa siano frutto di casualità, ma siamo convinti che scegliere consapevolmente di rimanere a produrre sul territorio, investendo nella qualità anche della manodopera, significhi avere una visione a lungo termine che, quindi, permette di vedere oltre la crisi attuale. Da sempre la Ficltem Cgil chiede investimenti e politiche industriali capaci di tenere sul territorio le produzioni e il risultato di Lerario dimostra che non sono parole dettate da posizioni ideologiche, ma da una visione precisa e concreta di cos’è la crisi economica e qual è la strada per uscirne”. Ma il premio non deve far cantare vittoria ad un territorio la cui economia tarda a raggiungere ripresa e sviluppo: “Questo riconoscimento al momento segna il buon lavoro di una sola azienda, che è fiore all’occhiello di un territorio che dei premi del mondo della moda non se ne fa nulla, se questi non si traducono anche in politiche economiche tese ad una ripresa dell’occupazione. Diventi, quindi, punto di riferimento per l’intero sistema d’impresa e una traccia su cui costruire politiche industriali efficaci”.