In merito alla inaugurazione della Biblioteca della Società Artigiana pubblichiamo le riflessioni della scrittrice e giornalista Teresa Gentile, ideatrice del Salotto Culturale Recupero.
Nell’Opera illuminata dell’Associazione Artigiana di Martina Franca , il talento, la famiglia, la pittura, l’arte, la poesia rivivono ancor oggi grazie all’apertura della prestigiosa biblioteca voluta dalla stessa Associazione sita accanto alla Basilica di San Martino e dedicata al direttore Didattico Michelangelo Semeraro. Un evento che dona nuova luce alla valenza culturale e “umana” di Martina Franca non a torto un tempo ed oggi indicata come Atene delle Puglie. Rende merito all’opera dei presidenti che si sono succeduti nel corso del tempo ed in particolare, proprio a Michelangelo Semeraro a cui è stata degnamente dedicata.. A lui si deve la conoscenza della vera essenza di quella categoria dello spirito che si chiama Marinesità. Ricordiamo che l’Associazione Artigiana accoglie tra i suoi soci poeti illustri, pittori, artigiani prestigiosi, amanti della buona cucina tradizionale e del turismo ben fatto, della vera Cultura costituita non da vuote, altosonanti parole e disprezzo per i propri simili e la natura ma fatta di saperi da condividere, amore per lavori tradizionali da comunicare, competenze artistiche da trasmettere, amore per la vita da cantare, ricerca di talenti appassionata e sincera e tant’altro. «»Anche noi del Salotto Recupero siamo grati a questa operosa e generosa Associazione che ci ha consentito e ci consente ancora di conoscere gente d’onore, amici autentici, creativi, talentuosi e degne, credibili espressioni di quella Martinesità che io stessa imparai ad amare tanti e tanti anni fa in una scuola rurale, inaugurata proprio dal direttore didattico Michelangelo Semeraro. Lì, ancora in tenera età, conobbi gente laboriosa, legata al duro lavoro dei campi e felice delle piccole cose, gente molto legata alla famiglia ed ai figli, capace di realizzare pietanze semplici e prelibate, orecchiette, polpette fatte con quel tipico formaggio pecorino e caprino dal sapore unico. Lì conobbi gente che pur non avendo frequentato scuole d’arte, ma avendo la natura come maestra, era capace di eseguire disegni bellissimi, di cantare filastrocche poetiche, raccontare storie ricche di messaggi e bellezza e dopo i raccolti, senza alcuna stanchezza, era capace di unirsi intorno a lunghe tavolate e condividere con allegria e amicizia schietta i cibi migliori e poi …..danzare al suono di mandolini, chitarre e fisarmoniche, far serenate, vivere teneramente ogni stagione della vita. Senza la “scoletta” rurale, una delle tante e tante, volute da Michelangelo Semeraro nella Valle d’Itria dove dominavano un dialetto stretto, incomprensibile ai forestieri e davvero unico e c’erano analfabetismo e superstizioni, mai avrei avuto l’opportunità di conoscere Martina Franca e di innamorarmi di questo territorio, della sua gente dei suoi talenti. Senza Michelangelo Semeraro, mai avrei potuto dedicare la mia tesi di laurea a mio padre, Egidio Gentile che ai rurali fece imparare non solo a leggere e scrivere, ma seppe coltivare tanti talenti e amava far cantare spesso l’inno d’Italia e Santa Lucia. Senza i testi scritti da Michelangelo Semeraro mai avrei saputo amare il dialetto locale, la saggezza dei martinesi, l’importanza insita in ogni lavoro in cui ognuno di noi può eccellere se lo facciamo, con Amore e mai avrei apprezzato, nel corso degli anni universitari e del mio impegno di docente e giornalista l’estrema attualità insita nelle scuole del lavoro, in quelle di musica, ed in quelle all’aperto di cui quel direttore fu un illuminato antesignano. Grazie Associazione Artigiana questa biblioteca è stata dedicata ad un uomo grande che, come Sante Ancona, Sole De Giuseppe e numerosi poeti di oggi e di ieri, come tanti artigiani, come grandissimi cantanti (es Giuseppe Aprile), come il crescente numero di fotografi (per esempio Benvenuto Messia) dimostrano hanno dimostrato e dimostrano i capolavori che si possono realizzare……facendo il proprio lavoro in modo tenace, incisivo e con immenso Amore”.