In provincia di Taranto sono quattro quelli coinvolti: Martina, Ginosa, Manduria e Grottaglie. Il consigliere regionale Pastore: “Motivazioni daranno solo spiegazione formale, la sostanza politica resta”

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile la richiesta di nove Regioni (tra cui anche la Puglia) per il referendum sulle norme che hanno portato al taglio dei tribunali “minori”. Tra questi tribunali chiusi c’è anche quello di Martina Franca, assieme ad altri tre della provincia ionica: Ginosa, Manduria e Grottaglie. La notizia non ha raccolto molti consensi dal mondo politico, nazionale e regionale. Il parlamentare martinese Gianfranco Chiarelli aveva espresso la sua speranza per una nuova discussione sull’argomento, “per una revisione che tenga conto delle difficoltà incontrate dai cittadini”, mentre Introna ha dichiarato “incredibile” la bocciatura da parte della Corte Costituzionale. Di seguito pubblichiamo l’intervento del consigliere regionale Franco Pastore:

“La lettura delle motivazioni spiegherà l’aspetto formale della questione. Quello politico, invece, resta tale e quale, ed è grave che con un colpo di spugna non solo vengano chiusi e liquidati i tribunali cosiddetti minori, ma sia impedito alle istituzioni locali, in rappresentanza dei cittadini, di avere un qualche ruolo, una voce in capitolo. Ben nove regioni in Italia, fra cui la Puglia, hanno chiesto il referendum abrogativo per tale intervento normativo e questo il governo non può ignorarlo, la democrazia si basa sulla volontà popolare. Quell’intervento normativo va rivisto e corretto. Sono d’accordo con quanto detto dal presidente del consiglio regionale Onofrio Introna, e cioè sulla necessità che il nostro Consiglio e la Regione continueranno con le amministrazioni comunali a incalzare Governo e Ministero, per la sopravvivenza delle sedi giudiziarie territoriali, valutando la opportunità di ricorrere alla corte di giustizia europea”.

(in foto: un’immagine di repertorio del Tribunale martinese)

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