Ieri nella giornata di raccolta differenziata della carta sono state raccolte sette tonnellate di quel tipo di rifiuto. Un grande risultato, per una iniziativa lodevole dell’associazione Martina 3.
Però ci è stato segnalato che non poca gente è andata lì, al punto di conferimento in piazza D’Angiò, ed è andata a buttare anche il libri, anche quelli scolastici dei decenni scorsi, anche libri che nelle famiglie hanno resistito per molto tempo. Naturalmente gli organizzatori non possono certo selezionare quando arrivano tonnellate di materiale, ma chi ha buttato i libri poteva e doveva pensarci due volte. Non si può trattare un libro, quale che sia la sua importanza, alla stregua di un rifiuto. La possibilità di darlo alle biblioteche, di darlo alle scuole, va considerata prima che finisca nella raccolta differenziata. Un libro vale molto ma molto, diremmo enormemente, di più che non la cena per due che si può vincere alla fine della giornata della carta.
Buttare i libri non è sensibilità ambientale. E questo, naturalmente, non dipende dall’organizzazione dell’iniziativa, che anzi è stata lodevole.
Paradosso: fra i premi della manifestazione di ieri, un buono acquisto di una libreria. Buttare libri per vincere libri, c’è qualcosa che non funziona.
Facendo seguito alle premesse da Lei fatte, ossia che su migliaia di chili scaricati non avremmo potuto controllare tutto, tanti ragazzi hanno però preferito evitare il conferimento di libri usati, portandoli nelle proprie case. Io per esempio, ho trovato un vecchio libro di sintassi latina, che da oggi mi spulcerò per bene.
A presto, Ludovico De Siati
Grazie per il suo intervento. Un bell’esempio per tutti ed è esattamente il senso di quello che ho scritto. Molto molto bene. (agostino quero)
È difficile trovare persone competenti su questo argomento, ma sembra che voi sappiate di cosa state parlando! Grazie