Ieri l’incidente mortale sulla strada statale 172, oggi il dolore e le polemiche. Noi siamo andati anche a vedere, però, quale sia stato oggi il comportamento degli automobilisti fra Martina Franca e San Paolo e nel tratto Orimini. Abbiao fatto un’andata e ritorno in cui ci siamo imbattuti in sorpassi sulla Martina Franca-San Paolo, nel tratto in cui è vietatissimo farlo; ci siamo imbattuti nel mancato rispetto dei limiti di velocità, sul medesimo tratto. Ci siamo imbattuti, in zona Orimini, in sorpassi in curva, in salita e in discesa, in quella strada a tre corsie che presenta tali elemtni di pericolo che la striscia di divieto di sorpasso è doppia.Eccetera. Cadono le braccia di fronte a queste cose.
Non pubblichiamo le foto di questo campionario, perché abbiamo scelto di riproporre ciò che è stato ieri. Perché finisce così, talvolta, quando non si rispettano le regole o quando non le rispettano gli altri e danneggiano chi fa tranquillamente il suo percorso in auto o in moto.
Insomma, la tragedia di ieri, come quelle precedenti, non ha insegnato nulla. Neanche stavolta.
Sgradevole dirlo ma è il momento di incrementare la vigilanza e la repressione dei comportamenti scorretti, se necessaria. Quella strada è una pena per il nostro territorio, è l’emblema di ritardi, disattenzioni e inadempienze ed è un rischio percorrerla. L’asfalto è un’indecenza, fra Martina Franca e San Paolo.
Si può e si deve rivendicare un miglioramento delle condizioni di sicurezza. Ma le prime condizioni di sicurezza devono venire da chi percorre quella strada. Non si faccia in modo che diventi un alibi, l’incoscienza degli automobilisti, a chi doveva fare e non ha fatto.
Oggi quello è un alibi. E dato quel che anche stamattina abbiamo verificato, non è infondato.