Il cancello è ancora lì. Ma non è che non si sia mosso nulla, oggi. Anzi.
Stamattina, a parte i dipendenti comunali che sono andati a pulire il canale di scolo delle acque, si è presentato un funzionario comunale dicendo che avrebbe denunciato chi ha messo su il movimento di informazione per dire che quel cancello, a margine di un palazzo in via Madonna piccola, è un pericolo in caso di pioggia perché provoca allagamenti nell’interrato: come è successo venerdì, del resto. Come poteva succedere ieri, con una pioggia che aveva iniziato a presentarsi e che, preannunciata da un avviso di criticità della prefettura, aveva allarmato sin dal mattino i residenti in quel palazzo.
I vigili urbani, che allo stesso ente di quel funzionario fanno capo (e cioè al Comune di Martina Franca) già venerdì pomeriggio, dopo l’acquazzone che ha provocato l’allagamento dell’interrato del palazzo, avevano contattato il comando della polizia municipale sollecitando la rimozione di quel cancello che venne installato il 3 luglio per iniziativa del Comune.
Sempre i vigili urbani, con una pattuglia, sono intervenuti anche ieri. Che era domenica.
L’amministrazione del condominio, l’8 luglio, ha scritto all’ufficio tecnico comunale, sollecitando la rimozione del cancello.
Stasera i condòmini si riuniranno.
Ma il cancello è ancora lì.
Per come è stato montato, all’estremità di un canale di scolo delle acque, provoca un difettoso flusso d’acqua, perché alla base si forma, e si accumula, sporcizia con aghi di pino, finendo per costituire una barriera. Quando piove, così, l’acqua sale di livello nel canale e viene sversata nel livello sottostante, finendo per allagare i box, in cui i condòmini tengono le auto e c’è anche il materiale elettronico ad altissima tecnologia, magazzino di un’azienda leader in campo nazionale. I danni insomma rischiano di essere molto ingenti, quando piove.
Limitarsi a minacciare una denuncia, da parte di chi stamani ha rappresentato l’amministrazione comunale, è stato considerato un po’poco, da parte dei condòmini. Il problema della sicurezza per non far arrivare le persone (i bambini in particolare) a contatto con quel canale, è un problema serio. Ma va trovata una soluzione diversa da quella di correggere un problema creandone un altro.