“Sono stato minacciato, ho ricevuto lettere anonime e mi hanno fatto atti vandalici alla mia auto” E’ questa la telefonata di ieri pomeriggio prima che iniziasse il Consiglio comunale da parte del Consigliere comunale Martino Miali che, nello stesso momento chiedeva venisse rimosso il titolo dell’articolo pubblicato dal Martina Sera che faceva riferimento a Scilipoti che passò nel 2010 dall’Italia Dei Valori e che di fatto favorì Berlusconi. Per quel passaggio Antonio Di Piero chiese l’intervento della Magistratura. Un fatto analogo molto più grave riguardò il senatore Sergio De Gregorio che avrebbe percepito tre milioni di euro, due in contanti e uno a nero per far cadere il Governo Prodi. Tra Scilipoti e Martino Miali non c’è assolutamente alcuna similitudine, così come tra lui e De Gregorio e va specificato. L’articolo di ieri, ipotizzava la possibilità che l’Amministrazione Ancona venisse ‘salvata’ da uno che dai banchi dell’opposizione facesse il salto della quaglia, oppure, che il Sindaco evitasse che due della maggioranza votassero contro, magari azzerando la Giunta, cosa che non ha inteso fare. A Martina, negli ultimi giorni si è detto di tutto e di più, come ad esempio che Miali si dimettesse per diventare Capo di Gabinetto del Comune, ruolo ‘offerto’ a costo zero da Lorenzo Micoli ed impensabile che in un contesto di spending review oggi si voglia pagare, non essendocene la necessità, oppure un assessorato, prendendo spunto da una dichiarazione dello stesso Miali, nell’ultimo Consiglio comunale, che aveva invitato lo stesso sindaco a lasciare la delega all’Urbanistica (impensabile potesse farlo in suo favore, visto che appartiene ad una famiglia di costruttori). E’ altresì poco probabile che un sindaco che sta difendendo a spada tratta la propria Giunta, poi ci metta mano, sostituendo un solo componente, magari l’anello più debole. Tutte illazioni, sicuramente, altrimenti sarebbero di una gravità assoluta. Fatto sta che Miali, ieri, ha evitato di fatto, uscendo dal Consiglio che il consuntivo venisse bocciato, aiutando Ancona che gli attribuito un sermone sulle presunte minacce che hanno ricordato Marcantonio all’elogio funebre a Cesare. Miali è un politico di vecchia data, pur essendo giovane. Ne conosce il linguaggio e sa come comportarsi. E’ anche vero che qualcosa in lui è successo un paio di mesi fa quando ‘per ragioni personali’, mai spiegate, ha lasciato l’UDC. Già, quali sono queste ragioni personali? A Martina in questo momento serpeggiano dei veleni. Molte dicerie. Fa parte della politica, soprattutto quando manca solo un anno alle elezioni. E’ inimmaginabile che la sinistra possa usare gli stessi sistemi di Berlusconi, per mantenere il Governo della città. E’ inimmaginabile che Miali appoggi di fatto il Centrosinistra per un assessorato o un posto da capo di gabinetto. E’ tuttavia necessario che la Procura indaghi sulle minacce e gli atti vandalici da lui ricevute e scopra i colpevoli che, durante la sua telefonata di ieri pomeriggio aveva ritenuto molto gravi e non velate come ora si legge in qualche intervista. Da alcune anticipazioni, sarà la stessa opposizione, alla quale fino ad oggi appartiene lo stesso Miali a mandare la registrazione del Consiglio di ieri in Procura. Per onestà intellettuale, bisogna dire che Martino Miali, mercoledì mattina,aveva detto che da mesi c’era una pressione da parte dell’attuale amministrazione nei suoi confronti. Il bello deriva da una realtà incontrovertibile: La verità viene sempre a galla. E’ solo questione di tempo, in questo caso di ore o giorni.
Antonio Rubino