“C’è attività imprenditoriale, sociale, culturale, sportiva, che la politica di rigore a senso unico di Monti e i suoi professori, non abbia ridotto alla fame o al fallimento? A guardare con obiettività la realtà, la risposta non può che essere negativa. In questi giorni, incontrando le varie espressioni del mondo dell’impresa, ricevo solo lamentele e grida di dolore. E’ il caso ad esempio di una delle eccellenze del nostro territorio, l’ippodromo Paolo VI. Da giugno 2012 tutte le strutture operanti in questo importantissimo settore, che garantisce la sopravvivenza di oltre 50.000 famiglie in Italia, si è visto bloccare i pagamenti da parte dello Stato.
Tutto nasce dall’ormai tristemente famoso decreto sulla spendig review che ha abolito, dopo oltre sessantanni di vita, l’Unire, oggi A.S.S.I., per avocare ogni competenza direttamente allo Stato. Stato che, però, per le solite questioni di ordine burocratico, e non solo, non riesce ancora a stabilizzare le procedure. Un recente provvedimento passato alla Corte dei Conti ha deliberato il pagamento di solo 1/3 delle spettanze spalmando il saldo fino al 2015! Non credo occorra aggiungere commenti. Non è possibile immaginare uno Stato che vessa i cittadini, li copre di tasse, ne pretende il pagamento, a volte anche in forma anticipata, e in caso di impossibilità pretende dal contribuente aggi, more,interessi, ma non paga poi i propri debiti. Il settore dell’allevamento dei cavalli e quanto ad esso correlato in termini di attività sportive e sociali in generale, è un settore che sta morendo e che va assolutamente tutelato. Il mio impegno, è quello, una volta eletto, nel contesto delle tante emergenze che purtroppo interessano il Paese, di sollecitare una immediata soluzione che salvi gli ippodromi italiani dal sicuro fallimento.
Avv. Gianfranco Chiarelli”