Sono stati giorni difficili per la politica italiana, alle prese con la definizione delle candidature per le prossime elezioni del 4 marzo. Nessun partito è stato risparmiato da un serrato confronto tra le varie anime interne, da polemiche, da proteste. Clamorose, ad esempio, come quella del Partito Democratico di Taranto, sfociata nella occupazione della sede del comitato provinciale. Come è noto anche nell’ambito di chi si presenta ancora come novità, il Movimento Cinque Stelle, non sono mancate polemiche e proteste con la nascita addirittura di comitati che mettono in seria discussione le parlamentarie. Come si diceva difficoltà si sono registrate in tutti i campi. Tanti nomi eccellenti non riconfermati, e molte candidature del tutto inattese. Come in ogni regola c’è sempre l’eccezione; una di queste è sicuramente quella del parlamentare uscente, Gianfranco Chiarelli. Nonostante le voci, spesso diffuse ad arte, di incertezze rispetto alla sua ricandidatura, l’avvocato martinese è uno dei pochi ad essere stato confermato senza problemi tra i parlamentari della squadra di Fitto. Lo abbiamo intervistato:
- Onorevole Chiarelli ha mai avuto dubbi rispetto alla sua ricandidatura?“Come spesso accade in politica, ho assistito alla diffusione di notizie di ogni natura, tra cui anche quelle che mettevano in discussione la mia candidatura; per mio costume non ho inteso scendere sul piano del mero pettegolezzo, e ho mantenuto un profilo basso. Ho sicuramente apprezzato l’intervento di alcuni dirigenti del mio partito che hanno voluto manifestare la loro stima nei miei confronti. In ogni caso pur in un contesto che oggettivamente ha presentato non poche criticità, sono sempre stato fiducioso, e oggi mi avvio ad affrontare con molta tranquillità, ma con la determinazione di sempre, una nuova campagna elettorale.”
- Tra le tante voci che si sono rincorse negli ultimi tempi si è parlato anche di una sua candidatura al Senato“Quando si definiscono le candidature evidentemente ogni ipotesi viene presa in considerazione; in ogni caso ho offerto la mia disponibilità mettendomi come sempre al servizio del partito, senza alcun tipo di vincolo. Come è noto le candidature sono nate nell’ambito di accordi che hanno coinvolto tutti i partiti della coalizione di centrodestra.”
- In tutti i partiti si registrano esclusioni, molta delusione, proteste. Si minacciano addirittura nuove scissioni. Nel suo campo come sono andate le cose?“È inutile nascondere che anche per quanto riguarda il centrodestra qualche problema ci sia stato. Per Noi con l’Italia è un dato fisiologico la riduzione in termini quantitativi dei collegi disponibili rispetto agli uscenti eletti nel 2013 nelle file del Pdl. Per quanto riguarda la mia candidatura mi ritengo particolarmente gratificato, poiché sicuramente condivisa dall’intera coalizione. Sento di altri candidati che, invece, devono fare i conti con coalizioni e partiti lacerati al loro interno”
- A proposito di coalizione, la cosiddetta quarta gamba ha avuto qualche difficoltà iniziale ad essere considerata alla pari delle altre tre. “È normale che nella dialettica politica si determinino momenti di confronto; ciò che conta è sempre il risultato finale. Raffaele Fitto ha saputo mantenere dritta la barra e ha ottenuto il massimo di ciò che era possibile ottenere, anche se in qualche momento c’è stato il rischio che l’accordo saltasse. Noi con l’Italia insieme all’UDC rappresenta un riferimento importante per quei moderati e liberali che sostengono un progetto politico assolutamente alternativo alla sinistra e al tempo stesso lontano da tentazioni estremistiche”
A Martina Franca si presenta il duello Chiarelli vs Pentassuglia; per la prima volta un confronto diretto, che vedrà un solo vincitore.
” comprendo che sul piano mediatico-giornalistico il termine duello possa attirare l’attenzione dei lettori; è però un termine che assolutamente non gradisco e che è lontano dal mio modo di concepire la politica. Ci sarà sicuramente un serrato, ma come sempre civile, confronto, fondato su idee e programmi, ma sicuramente le nostre posizioni, in termini complessivi di visione del modello sociale, sono sicuramente molto lontane dalle loro. Peraltro, ci divide anche il ruolo ricoperto in molti anni di militanza politica: lui con compiti di governo, io da sempre all’opposizione. Avrò modo in campagna elettorale di chiarire ancora meglio la differenza di ruolo, parlando delle reali responsabilità rispetto alle tante criticità che oggi, dalla occupazione che manca, alla sanità, per fare solo qualche esempio, interessano il nostro territorio. Voglio però anche segnalare che vi sono altri candidati nel collegio 11 che meritano rispetto e con i quali vorrà parimenti confrontarmi sul piano dei programmi”