Chiude Equitalia. Ma no, non gioite troppo. Perché chiude “solo” l’ufficio di Martina Franca. Questo ha provocato una protesta del sindaco Franco Ancona. Di seguito la sua chiara e condivisibile lettera di protesta a Equitalia:
Ricevo la vostra del 29 aprile 2013 prot. n. 296355/2013 per significarvi il completo dissenso avverso la prospettata chiusura del punto informativo della vostra società aperto con cadenza settimanale nella nostra città.
Tale decisione avrebbe gravi ripercussioni sui cittadini più deboli che dovessero avere bisogno dei vostri servizi i quali, lungi dall’utilizzare le vostre prospettate tecnologie remote, sarebbero costretti a ricorrere a onerose consulenze per raggiungere i vostri sportelli provinciali o telematici.
Faccio presente che il vostro servizio nella nostra città non subisce altri oneri se non quello del personale impegnato intensivamente nelle poche ore a disposizione dei cittadini di Martina Franca e del comprensorio dei trulli, essendo il vostro sportello ubicato nei locali comunali con utenze a nostro carico. A meno che non si preveda di eliminare l’utenza scoraggiandola con la lontananza, riesce difficile pensare che la vostra iniziativa possa portare a significativi risparmi di spesa.
Stupisce la vostra scelta di allontanarvi dal contatto diretto con i cittadini proprio nel momento in cui la vicinanza può servire a rassicurare i contribuenti nel loro rapporto con il fisco.
Spiace dirlo, ma tutto questo ha il sapore di una “fuga” dalle responsabilità di confrontarsi con le realtà territoriali dove maggiormente è avvertito il bisogno di servizi efficienti ed efficaci e di rapporti trasparenti con la Pubblica Amministrazione. Il nostro territorio esteso più dello stesso capoluogo ove volete concentrare i servizi ed è diffusamente abitato nell’agro. I costi e i tempi di trasferimento potrebbero risultare più onerose delle vostre richieste inducendo i contribuenti a rinunciare al contraddittorio con vantaggio per la vostra posizione che in tal modo risulterebbe dominante.
Le autorità in indirizzo, ciascuna per la propria responsabilità, sono invitate a intervenire presso le sedi competenti affinché possa essere cambiata la decisione di chiusura prospettata e per continuare ad assicurare un servizio necessario per l’intero territorio.