PUBBLICATO SUL SETTIMANALE PUGLIAPRESS QUESTA SETTIMANA
Per oltre dieci anni sei stato punto di riferimento della nostra redazione del quotidiano Puglia Press di Corso Italia. Passare da te, prima di andare al giornale o a sera tarda quando chiudevamo il giornale, al Bar Noi due, giù all’ufficio era un rito. Allora non avevamo la macchinette del caffè in redazione, ma forse non la volevamo mettere per non offenderti e sostituire le nostre veloci chiacchierate, scendere in strada anche con il pretesto di sgranchirci le gambe. Mino, avevi sempre qualcosa da dirci. Sapevi tutto di tutti e spesso ci chiedevi se un fatto era realmente accaduto. Spesso sei stato fonte delle nostre notizie, insomma un nostro informatore. Avremmo dovuto farti diventare giornalista pubblicista, lo avresti meritato più di altri. Eri uno che dava pane al pane e vino al vino, schietto tanto da sembrare a volte scorbutico. Chi ci legge non immagina quanto. Soprattutto quando dal nostro tubo dell’aria condizionata cadeva, proprio in corrispondenza del tuo bar, qualche goccia di acqua distillata. Ma la tua arrabbiatura durava poco. Con la chiusura della pasticceria Partenopea e del Bar ad essa collegata se ne è andata un pezzo di storia della città. Oggi, con la tua scomparsa, caro Mino, all’anagrafe Giacomo Lasaracina, se ne va un altro. Avevi settant’anni. Sei stato uno di noi, visto che da quella redazione sono pochi i giornalisti della nuova generazione, a non essere passati ed a non essere entrati in quel bar, oltre ad averti conosciuto Mino. Riposa in pace amico mio
Antonio Rubino