Di seguito un comunicato diffuso dal gruppo ciclistico Martina Franca:
Il bip, bip, bip della sveglia entra prepotente e impietoso nel cervello alle 4 di Domenica mattina del 19 Maggio 2013. Il giorno clou della 43° edizione della gara ciclo amatoriale internazionale “Novecolli” di Cesenatico comincia a quest’ora per tutti gli atleti e quindi anche per il numeroso gruppo del GC Martina Franca. Il primo pensiero e’ rivolto alle condizioni meteo; un sguardo al cielo, ma e’ ancora troppo buio e le stelle non si vedono. Giu’ nella sala da pranzo dell’hotel si sentono solo rumori di tazze, bicchieri, stoviglie; gli occhi sono ancora gonfi di sonno, ci si saluta a gesti, poche parole, tanti sbadigli. La colazione oggi dovra’ essere particolarmente abbondante; qualcuno frettolosamente manda giu’ anche un piatto di pasta; io ho davanti un cornetto alla marmellata che ho difficolta’ a finire. Lo stomaco e’ chiuso sia per l’ora inconsueta che per la tensione dell’impegno agonistico. Ore 5, siamo tutti pronti con le nostre bici per recarci alla partenza; attendiamo il solito ritardatario alle prese con improvvisi e impellenti bisogni fisiologici, mentre dal vialone percepiamo il fruscio delle bici che passano e che sotto la luce dei lampioni ci appaiono come fantasmi erranti alla ricerca della propria griglia. Quest’anno sono 12 mila i partecipanti, provenienti come sempre da tutte le parti del mondo, suddivisi nelle solite griglie di merito: nella rossa gli atleti piu’ forti ed i vip, poi a seguire la bianca, la blu, l’arancione, la rosa, la verde; prenderanno il via distanziate di alcuni minuti a partire dalle ore 6. Anche noi siamo in griglia con sufficiente anticipo; il sole e’ ancora molto basso e piu’ in alto l’elicottero dei fotoreporter e’ il preludio dell’imminente partenza. Giusto il tempo per le ultime strette di mano con i compagni di squadra e per lo start del ciclo computer; il serpentone comincia a muoversi e via a gran velocita’ sui 30 chilometri di pianura verso Rocca di Bertinoro. Il nostro gruppo procede compatto a 50 all’ora; occorre rimanere concentrati e non guardare il display; nei pressi dei rondò il gruppo si divide, quindi si riunisce senza mai rallentare; manovre azzardate nel tenere o guadagnare posizioni innescano le prime cadute; il cuore sale in gola e le pulsazioni aumentano; ma finalmente giungiamo al primo colle: il Polenta. E’ un sospiro di sollievo per tutti, da qui e sino alla fine e’ un continuo saliscendi lungo il quale ognuno procede col proprio passo; la scia non serve più; la sfida e’ con sé stessi nel cercare di migliorare il proprio tempo rispetto alle edizioni precedenti o, più semplicemente, nel giungere al traguardo. Il percorso lungo consiste in 200 chilometri e 9 colli da scalare, mentre per il medio ci sono solo, si fa per dire, 130 chilometri e 4 colli. Entrambi sono un’avventura che rimane nella storia di ognuno di noi. Pieve di Rivoschio, il Ciola, ecco il mitico Barbotto: 4 chilometri con pendenza media al 9% e l’ultimo al 18%. In cima lo speaker incita a squarciagola gli atleti che soffrono ma si arrampicano anche a zig-zag; qualcuno mette il piede a terra, ma non importa, la Novecolli e’ anche questo. All’arrivo applausi per tutti e l’immediata medaglia ricordo di un’ennesima avventura, un’ennesima sfida, un’ennesima fatica, un’ennesima grande gioia.
Ritorniamo contenti, soddisfatti, stremati ma con un 1° e 2° posto nella categoria JMT per Valerio Giannelli e Andrea Vinci e con una prestigiosa prestazione di Martino Romanelli che, con grande coraggio e forza fisica, ha affrontato il percorso lungo 200 Km in meno di 7 ore e 30 minuti; tempo che gli apre le porte della griglia rossa nella prossima edizione .
(foto: repertorio)
Dalle colline della valle d’itria ai Colli romagnoli la musica non cambia. È sempre una sinfonia martinese. Tra 24mila ruote in gara brillano le 6 ruote di Valerio, Andrea e Martino. GRANDI!