Ed alla fine la verità viene fuori, quando meno te l’aspetti. L’ex Assessore allo Sport ed all’Ambiente del Comune di Martina, prima in un colloquio mascherato dal gioco del poker con l’altro ex assessore Antonio Scialpi, poi direttamente senza giri di parole scrive su facebook: “C’era chi voleva chiuderlo lo stadio, solo per una questione politica! la sicurezza era una scusa per qualche politico che oggi vuole fare il protagonista. Ma gli andrà male, malissimo”. L’affermazione è forte. Molto. Viene a galla quello che tutti sospettavano, ovvero una regia occulta legata alla vicenda dello Stadio Tursi che, apparentemente si voleva chiudere per fare un’area mercatale, ma qualcuno ha sospettato anche degli interessi legati all’edilizia. Fatto sta che, nel frattempo il calcio professionistico è finito. Alla neonata squadra dilettantistica locale è stato vietato di disputare le partite nella struttura di Via della Sanità. Secondo Coletta per qualcuno la sicurezza era una scusa. E se lo dice lui c’è da credergli per il ruolo che ricopriva. C’è poi l’atteggiamento intransigente dell’Ufficio tecnico. I conti tornano. Nella conversazione tra lui e Scialpi, Coletta tira in ballo l’ex capogruppo consiliare del PD Antonio Lafornara. Cosa c’entra? L’ex Assessore lo invita a parlare, ma lui tace. Scialpi a questo punto se la svigna dalla conversazione, predicando “aplomb…fair play”, ma si lascia andare ad una frase tutta da interpretare che non è un errore di scrittura il quanto l’ha modificata due volte lasciandola invariata: “mi riferivo ad altro… alle misure cosiddette di si curezza… (modificata da: vabbè.. mi riferivo ad altro… alle misure cosiddette di si curezza…)
Facebook diventa palcoscenico di clamorose interpretazioni che potrebbero riguardare altri ambiti. Evviva il social.