Ci sono anche cinque saggi nominati da Napolitano per le riforme istituzionali, un ex ministro, togati e vari docenti universitari di tutta Italia, fra i 38 indagati dalla procura di Bari per un’ipotesi di irregolarità nei concorsi per docenti universitari di prima e seocnda fascia, nelle materie del diritto ecclesiastico, del diritto costituzionale e del diritto ecclesiastico.
I cinque dei 35 saggi nominati da Napolitano per le riforme istituzionali, e oggi indagati con l’accusa di avere truccato concorsi, sono Augusto Barbera (università di Bologna), Beniamino Caravita di Toritto (università La Sapienza di Roma), Giuseppe De Vergottini (università di Bologna), Carmela Salazar (università di Reggio Calabria), Lorenza Violini (università di Milano). Fra gli indagati, il cui elenco definiremo non appena avremo aggiornamenti, ci sono anche l’ex garante per la privacy, Francesco Pizzetti, e l’ex ministro Anna Maria Bernini.
Le indagini erano partite da intercettazioni riguardanti una università telematica di Benevento e si sono poi estese. Nove gli atenei coinvolti e trema il sistema accademico italiano, perché l’inchiesta potrebbe anche estendersi ulteriormente. Si ipotizza, secondo la Gazzetta del Mezzogiorno, una sorta di cabina di regia in grado di decidere gli esiti dei concorsi nelle materie del diritto pubblico. “Le indagini riguardano i titolari di cattedre di diritto alle università di Bari, Trento, Sassari, Milano Bicocca, Valle D’Aosta, Roma Tre e Università europea di Roma” sostiene Andrea Mollica nel blog di Gad Lerner.
Peraltro, De Vergottini ha già dichiarato di non essere in ruolo dal 2009 e di aver preso parte nel 1999 all’ultimo concorso, quale commissario. Ma non esclude che il suo nome, al telefono, possa essere stato fatto. In quanto a Carovita, il suo legale ha invece confermato la ricezione dell’avviso di garanzia.