Come era prevedibile, il terzo tentativo di varare il tributo Tares si è risolto con uno stralcio. L’amministrazione comunale è in confusione e lo ha dimostrato oggi una volta ancora, soprattutto quando il sindaco, per motivare lo stralcio chiesto da Antonio Fumarola (unico consigliere di opposizione presente in aula) ha detto che lo stralcio va bene, in quanto si è chiesto il parere ai revisori dei conti sul tema-Tares, e prima del ritorno dalle ferie, e cioè prima del 29 agosto, l’organo di revisione contabile non darà questo parere che (ed è qui la considerazione errata di Franco Ancona) il Comune di Martina Franca è unico, a livello nazionale, ad avere chiesto ai revisori.
Allora: fra i pareri obbligatori che i revisori dei conti devono rendere, ci sono quelli sulla programmazione economico.finanziaria, articolo 239, comma 1 lettera b della legge 267/2000, come riformata secondo il decreto entrato in vigore l’11 ottobre 2012. E cos’è, se non programmazione finanziaria, il piano finanziario da verificare per il tributo Tares? Insomma, provare a passare per bravi parlando di quello che è semplicemente il minimo del dovere, è una valutazione sbagliata e un’occasione persa, quella di un’umile ammissione di avere sbagliato tutto da un mese e mezzo finora, in questo disgraziato caso-Tares per l’amministrazione pubblica martinese. C’è da chiedersi se i responsabili della cosa pubblica locale sapessero che da ottobre scorso, ci sono queste nuove norme in vigore.
Da metà giugno, due stralci e una posposizione all’ultimo punto all’ordine del giorno, costituiscono il misero risultato in tema di Tares, per l’amministrazione-Ancona.
Tonino ha fatto Pierino.