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Una ipotetica visita guidata porterebbe il visitatore alla scoperta della bellezza del centro storico di Martina Franca, in cui ci si perde volentieri in una scenografia d’incanto fatta di case bianche, viuzze, balconi fioriti e palazzi signorili.

Nell’itinerario ipotetico la prima tappa è Piazza XX Settembre, denominata “lo stradone” che anticamente era la Piazza del Mercato. Costruita alla fine dell’800 per volere del sindaco Fighera, si estende dall’ Arco di Santo Stefano fino alla Villa Comunale. Ai lati è impreziosita da edifici degli anni ’30, in cui oggi sorge il “Cinema Verdi”.  FOTO PIAZZA XX SETTEMBRE

Impossibile non essere catturati dalla bellezza barocca dell’ Arco di Santo Stefano, denominato anche l’ Arco di Sant’Antonio, che fu edificato nel XIV sec. e successivamente abbattuto e ricostruito nel 1764. L’arco, che rimanda all ‘Arco di Trionfo, rievoca il miracolo di San Martino durante l’assedio della città dei Cappelletti (1529). Nella parte superiore è rappresentata la statua del Santo Patrono a cavallo, che più delle volte ha protetto i cittadini dalle invasioni barbariche. San Martino sembra intento a tagliare il mantello al povero. Mentre nel basso si scorgono due piccole statue: una raffigura la Vergine Maria con il Bambino e l’altra rappresenta un putto. Entrambi risalenti al sec. XVIII.  FOTO ARCO SANTO STEFANO

Passando attraverso l’arco si giunge in Piazza Roma, costruita nel 1668, ci presenta con una forma triangolare. In passato era denominata Largo Castello, in quanto qui sorgeva il Palazzo degli Orsini. La piazza era una delle più grandi della città, ma fu ridotta nelle dimensioni fra il 1911 e il 1920, quando fu costruita una larga aiuola che circonda la maestosa Fontana dei Delfini. Questa fu simbolo del progresso per l’avvenuto allacciamento idrico dell’ Acquedotto Pugliese. Intorno alla piazza si erge il Palazzo Martucci del XVIII sec., simbolo del barochetto locale e dal lato opposto vi è il monumentale Palazzo Ducale, nonché attuale sede del Municipio e del Museo delle Pianelle. FOTO PIAZZA ROMA

Giunti all’ingresso del Palazzo Ducale si è catturati dalla sontuosità dell’edificio, costruito nel 1668 grazie al Duca di Martina Petracone V Caracciolo che ne fece la sua residenza. I lavori inizialmente furono attribuiti a Gianlorenzo Bernini, ma gli storici documenti portano al nome di Giovanni Andrea Carducci di Bergamo che lavorò attenendosi ad un disegno del Bernini ma avvalendosi dei maestri locali della polvere bianca. I lavori di costruzione terminarono nel 1773 con il Duca Francesco III. Lo stile è prettamente barocco , sulla facciata si estendono orizzontalmente balconi in ferro battuto, opera dei maestri locali, mentre il lato verticale è scandito da lesene che sono supportate da austere pietre. La cornicione è inoltre da triglifi. Il portale svolge il suo ruolo celebrativo di arco di trionfo, sul quale è posta l’epigrafe dedicatoria “Petraconus V – A Fundamentis Erexit / Anno DNI MDCLXVIII”. FOTO ESTERNO PALAZZO DUCALE

Entrando all’interno un ampio scalone ci conduce al portale barocco, stile tardo rinascimentale, da cui si accede agli appartamenti reali. La visita continua nelle preziose sale nobili,  fra cui quelle egregiamente decorate dal pittore Domenico Carella nel 1776. Tra queste la Sala delle Arcadie riporta affreschi rappresentanti momenti di vita agreste, in cui i personaggi si muovono in ambienti idilliaci. Da notare anche l’affresco delle “Quattro Stagioni”, che rappresenta il lavoro degli uomini nel fluire del tempo. Sul soffitto vi è “L’Apoteosi di Ercole”, che allegoricamente rappresenta l’immortalità e la gloria del duca Francesco III.

Altri affreschi si presentano maestosi nella Sala del Mito, tra questi la raffigurazione di “Apollo e Dafne”, che richiama la tragedia di una more non corrisposto. “Atlanta e Ippomene”, l’amore contrastante e “Ercole che libera Esione dal Drago”. Nella Sala della Bibbia, sempre dipinta da Caracciolo, si ammira il “Mosè salvato dalle acque”, è la sala con stile più omogeneo per la spigliatezza decorativa e la rappresentazione monocromatica.

Ritornando all’esterno del Palazzo Ducale si procede verso Corso Vittorio Emanuele, denominato il “Ringo”, in quanto etremo retaggio fonetico dell’ ascendenza longobarda. In questo tratto l’urbanistica non è stata progettata e pensata. La sua funzione è di una linea comunicativa fra il Palazzo Ducale e la Chiesa di San Martino. Passeggiando per il “Ringo” si ammirano ai lati balconi, finestre e ornamenti neoclassici della seconda metà del XVIII sec.

Si giunge infine in Piazza Piazza Plebiscito, intitolata anche Piazza di San Martino, che gode della presenza maestosa della Collegiata di San Martino e del Palazzo dell’ Università. La piazza rapprsenta il punto focale della città, poiché da qui sfociano tutte le strade. FOTO PIAZZA PLEBISCITO

La Basilica di San Martino, punto essenziale, costruita  nella seconda metà del ‘700 è l’emblema del’arte barocca a Martina Franca. Il suo verticalismo rappresenta la scalata in cielo attraverso la fatica e l’impegno. La chiesa fu eretta dall’ Arciprete Isidoro Chirulli dal 1747 al 1763, consacrata nel 1765. Il disegno della facciata si attribuisce a Giovanni Mariani (1673 – 1747), nella facciata si aprono 4 nicchie nella parte bassa con i Santi: Pietro, Paolo, Giuseppe e Giovanni Battista. In alto le Sante Martina e Comasia.
Lo splendido gruppo dell’altorilievo con S. Martino che taglia il mantello al povero sarebbe da attribuire ad uno scultore locale: Angelo Micheli. FOTO SAN MARTINO

All’interno della chiesa è possibile cogliere la bellezza dell’Adorazione dei Pastori, San Raffaele, La Pentacoste, il Cenacolo di Domenico Carella. Stupendo anche l’ Altare Maggiore, esemplare di scultura martinese raffinata, il Batistero e l’Altare di Salvatore Basile.

Contiguo alla Chiesa di San Martino La Torre Civica, costruito nel 1734 per volere del sindaco Ambrogio Fanelli. La struttura è semplice e reca al centro un orologio, che scandisce le ore e le mezzore dei residenti. FOTO TORRE CIVICA

La Torre è una continuazione del Palazzo dell’Università, realizzato nel 1478 da Ferdinando D’Aragona. Sede antica del Parlamento locale e ora della società Artigiana di Martina Franca. FOTO PALAZZO DELL’UNIVERSITA’

La Piazza Maria Immacolata segue Piazza Plebiscito. Si è davanti ad un primo esempio di assetto urbanistico a Martina Franca, fu costruito dall’ architetto Davide da Conversano che apportò alla piazza anche il porticato di stile neoclassico. FOTO PIAZZA MARIA IMMACOLATA

Martina Franca è inoltre impreziosita da palazzi signorili e chiese di vario stile, in particolar modo interessante il Palazzo Motolese, datato 1775 e costrutio con uno stile monumentale e scenografico.

Ancora tantissimi palazzi signorili di origine barocca: Palazzo Marinosci, Palazzo Gioia- Blasi e Palazzo Fanelli, quest’ultimo fu edificato per volere di Ambrogio Fanelli, impreziosita da un portale sormontato con una loggia in ferro battuto e ingentilita da sei finestre.

Le chiese di maggiore rilievo stilistico: la Chiesa del Carmine e la Chiesa di San Domenico. La prima è stata edificata al di fuori delle mura della città tra il 1727 e il 175, lo stile barocco caratterizza la facciata. FOTO CHIESA CARMINE

In Via Principe Umberto si scopre la Chiesa di San Domenico, costruita nella metà del ‘700 , con accenni al rococò, dove sensazione, emozione e spiritualità diventano una cosa sola. In questo monumento c’è la bravura di Domenico Carella, che dipinse la Madonna del Rosario fra San Domenico e Santa Caterina da Siena. FOTO CHIESA SAN DOMENICO

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