Tares, l’ultima della serie è anche la più pazzesca. E connota quella delibera da otto milioni 357 mila euro, o 7 milioni 618 mila, o chissà quale altra cifra, come una catastrofe amministrativa. Peccato che debbano pagarla i cittadini.
Il piano finanziario Tradeco riporta una cifra di 7618487,10 euro secondo quanto sottoposto il 16 luglio all’amministrazione comunale.
L’amministrazione comunale dal canto suo ha predisposto delle delibere, con fascicoli per i consiglieri comunali, in vista della seduta di domani, suduta convocata dopo il 16 luglio: hanno scritto, quelli dell’amministrazione comunale, che il piano finanziario prevede un costo dei rifiuti di 8357479,73 euro.
Per giorni, in possesso di un unico piano finanziario Tradeco, ci siamo chiesti quale nesso potesse esserci fra le due cifre. Sarà un costo riparametrato, sarà chissà cosa.
Poi la scorsa notte il buon Michele Fedele, assessore ombra del Pdl, in un commento che tutti i nostri lettori possono ovviamente consultare, ci ha detto che prima di noi, ad avere il piano finanziario Tradeco era stato un consigliere comunale, Piero Bello del Pdl che ne aveva fatto richiesta a fine giugno. Dunque i documenti sono due. E fra il primo e il secondo (quello di cui siamo in possesso noi e che la Tradeco stessa definisce piano economico finanziario rettificato) figurano alcune differenze a livello di costi, in diminuzione.
Scrive Michele Fedele:
“Dal confrontato dei due documenti noto le seguenti differenze sul costo del servizio:
– € 526.353,93 per i costi di gestione;
– € 203.906,08 sui costi comuni;
– € 8.732,62 sui costi d’uso del capitale;
per un risparmio della collettività sul costo del servizio di € 738.990,63 (?)”.
Nella bozza di delibera consegnata ai consiglieri comunali per la seduta di domani, c’è scritto che la Tradeco ha trasmesso i costi relativi al piano finanziario con nota protocollata, e a quel numero di protocollo risulta il documento riguardante i 7 milioni 618 mila euro. Nella stessa bozza di delibera c’è scritto, qualche rigo più sotto, che il documento-Tradeco (da 7 milioni 618 mila) “evidenzia un ammontare complessivo del costo di gestione pari a euro 8 milioni 357 mila” e spiccioli. Insomma, due cose in assoluta contraddizione, rispetto allo stesso documento citato. Se non fosse che figura, nell’allegato alla bozza di delibera, che le somme per il 2013 sono state rivalutate. E sulla base di che? Non c’è nessuna specifica. Né c’è il riferimento ad alcun anno, per i dati diffusi dalla Tradeco. E senza riferimenti temporali forniti, nero su bianco, dalla Tradeco, qualsiasi rivalutazione è una chiacchiera.
Che aumento sia mai, è una nebulosa. Anche perché è scritto che i costi sono determinati secondo quanto riportato in allegati che, in realtà, non ci sono (a meno che non siano stati considerati quelli forniti dalla Tradeco, che come detto, hanno cifre diverse. Insomma non se ne esce).
La dinamica, dunque, rischia di essere questa: a palazzo ducale hanno predisposto una delibera cambiando le cifre sulla base di una rivalutazione dai contenuti ignoti a chi poi dovrà votare il provvedimento, cifre cambiate rispetto a quelle che caratterizzavano il piano economico finanziario. E loro, da palazzo ducale, le hanno anche diffuse, le cifre ufficiali Tradeco, lasciando le “loro” nella bozza di delibera che, fra l’altro, si apre con la formula “A relazione del sindaco”. Il quale, dunque, ignaro non può essere. E se non si è accorto di tutto ciò, è anche più grave. Un’aggiunta di oltre settecentomila euro, rispetto a cifre che ancora sono tutte da capire, senza che ci sia nessuna spiegazione analitica, e senza che si sia battuto ciglio.
A memoria è difficile ricordare un iter così disastroso per un provvedimento del Comune di Martina Franca. Un provvedimento che da solo vale un quarto dell’intero bilancio comunale.
Siccome si tratta, per le rispettive competenze, di rappresentanti del popolo e di persone alle quali il popolo paga lo stipendio, i responsabili di questo disastro sentano il dovere di chiedere scusa alla città. Lo facciano per come stanno mancando di rispetto a una comunità intera, nel varo di una delibera che ricadrà direttamente e pesantissimamente sulle tasche dei cittadini, che la Tares dovranno pagare, con la prima rata proprio in questi giorni oltretutto. E non pochi cittadini non sanno come pagarla. L’amministrazione comunale doveva alla comunità, ben altro che questa inammissibile prova di superficialità.
Cordialissima redazione, a chi si alza ogni mattina con l’unico obbiettivo, in questo preciso momento storico, di poter affrontare serenamente una altra giornata lavorativa, per chi ancora c’è l’ha un lavoro, o poter arrivare a fine mese cercando disperatamente di far quadrare i conti familiari, a chi dopo il mercato settimanale, con discrezione e vergogna, raccoglie la frutta e la verdura che viene scartata dall’ambulante, ottenere delle scuse da questa disastrosa amministrazione, e’ pura retorica. La cittadinanza tutta, da sempre operosa e laboriosa, oltre che dignitosa, meriterebbe molto ma molto di più.
Buona giornata a tutti.
Grazie per il suo intervento. Le scuse servirebbero, anche per far capire che un anno condotto a darsi, da soli, la patente di bravi, non poteva portare a risultati diversi da quello della Tares. Ecco perché sono necessarie. Magari con un bagnetto di umiltà, con l’accettazione delle indicazioni quando le cose non vanno bene, con una vera apertura alla città e con la fine delle favole tipo efficienza, legalità ecc. che non si costruiscono a parole ma con i fatti, ecco magari con tutto ciò, arrivano anche motivazioni diverse e risultati migliori. Le scuse possono essere un primo passo. Questo il senso di ciò che ho scritto. Dopodiché, quello che lei dice in rapporto alla condizione sociale, è una sacrosanta verità. (agostino quero)
Tanto non si dimette nessuno, eppure i due assessori al ramo e i presidenti delle due commissioni hanno delle grosse responsabilità.
L’assessore al Bilancio si deve dimettere o il Sindaco gli deve togliere la delega. Ora basta. Diversamente sarà proprio il Sindaco ad essere trascinato dai “numeri”.
Se si dimettono tutti non e che rimaniamo dispiaciuti (commento moderato in questa parte)
Ma comunicare cose che sono gia sull albo pretorio nn e che si dice nulla di scandaloso
Sti soldi da na parte li prendonoe e dall altra li danno (commento moderato in questa parte) tutto pubbcato sull albo pretorio quindi nulla di scandaloso
Scusate, ma di cosa ci si può lamentare se un’amministrazione assume a tempo indeterminato un dirigente che confonde il per cento con il per mille ritenendoli una svista e la stessa cosa! Da questi episodi si può comprendere lo spessore dell’amministrazione che per premio relega/regala il dirigente per sempre ai cittadini di Martina Franca, dirigente che viene anche osannata dai revisori dei conti, come riportato qualche settimana fa da un’altra testata.
Il geometra assessore al bilancio, nominato da un ragioniere (il sindaco in persona) che tiene per se’ la delega all’urbanistica da oltre un anno per “rigenerare” Martina, si dimetta per MANIFESTA INADEGUATEZZA.
Sulla dirigente… un pietoso sudario.
Buonasera a tutti,
Direttore ritengo doveroso avvisare tutta la cittadinanza, onde evitare ulteriori aggravi per i contribuenti, di rispettare gli importi e le scadenze di pagamento postalizzati dalla Soget nei gg. scorsi, infatti, quanto chiesto è stato calcolato con la tariffa TARSU;l’eventuale aumento sarà pagato, previo approvazione delle nuove tariffe e postalizzazione di nuovi avvisi bonari,con il conguaglio di dicembre c.a.
Cordiali saluti.
Grazie per il suo intervento. Molto opportuno. Le rate in pagamento già scadenzate vanno pagate per evitare aggravi. Non saremo noi a dire di non pagare. Poi si vedrà al conguaglio di fine anno quale sarà, se ci sarà, un aumento Tares. (agostino quero)
Mi sembra un’ovvietá.
Continuo a non capire come mai nessuno (Paolo G., gli assessori ombra, e altri) chieda conto anche, e io direi soprattutto, al dirigente Mandina di tutto quello che è accaduto nella vicenda Tares, facendo finta di non sapere che era ed è lui il dirigente deputato ad acquisire la documentazione dalla Tradeco. Come mai (commento moderato in questa parte) non è in grado di dirci:
-quanti camion vengono utilizzati dalla Tradeco per la raccolta?
-quanto personale occorra per svolgere questo servizio?
-in prospettiva una stima della raccolta differenziata che si dovrà fare?
-una stima del vetro, della carta, della plastica che si spera di conferire una volta che si riesce a far partire il nuovo appalto che prevede la differenziata?
Sono tutte risposte che il dirigente (commento moderato in questa parte) dovrà prima o poi dare. Lui e nessun altro. Da quando seguo questo notiziario non ricordo di aver letto un articolo che avesse per protagonista e per titolo questo dirigente che, se non sbaglio, non ha vinto il concorso da dirigente nè è venuto per mobilità. Forse, ha ricevuto solo l’incarico su nomina da parte dell’amminmistrazione come si usava fare nella passata amministrazione quando si diventava dirigenti senza concorso e, soprattutto, senza aver fatto in tutta la vita neanche un giorno in una pubblica amministrazione. Ma allora tutto andava bene così come con il dirigente Ricci si veniva chiamati a pagare ,dopo anni, una integrazione della tarsu (ricordo il 2006-2007-2008) nonostante questa legge non fosse di nuova introduzione, come invece la Tares, ma fosse stata istituita da decenni.
Grazie per il suo intervento. Noi da giorni chiediamo che i responsabili politici, amministrativi e tecnici del pasticcio-Tares siano pronti ad assumersi le rispettive responsabilità. Se il dirigente tecnico Mandina è fra essi, deve toccare anche a lui. Non c’è dubbio. (agostino quero)
grazie Direttore per il servizio che sta rendendo alla comunità
Grazie a lei. Come ripeto spesso quando arrivano questi complimenti, che mi tengo perché fanno ovviamente piacere, ribadisco che è semplicemente il mio lavoro e quello dei miei collaboratori. Perché, ovviamente, non è da solo che, per esempio in questi giorni, ho affrontato la tematica della Tares. Diamo notizie, abbiamo il dovere di darle secondo la verità putativa. Cerchiamo di non dimenticarlo mai e speriamo sia sempre così. Comunque, grazie ancora e speriamo che questa benedetta Tares diventi una cosa certa, il prima possibile. (agostino quero)
Proprio l’altro giorno mi ero vantato di non essere stato mai moderato che devo constatare, purtroppo, di essere stato anche io moderato. Come voi della redazione ben sapete, non è possibile neanche per chi l’ha scritta prendere visione della parte moderata. Dopo vari sforzi mi sono ricordato che nella parte moderata avevo detto di un dirigente che, non venendo mai tirato in ballo da nessun giornalista o partecipante al forum, rientrava sicuramente nella categoria degli intoccabili e innominati. Oggi, dopo questa moderazione subita, a mio avviso ingiustamente, non posso non dire che per tale dirigente sta un pò stretta la definizione d innominato da me data, essendo più appropriato dire che trattasi di un Innominabile. Prendo atto che, laddove per alcuni dirigenti è possibile dire che bisognerebbe stendere un pietoso sudario, per il nostro non è possibile neanche il paragone con Berlusconi, altro unto dal signore. Infatti, l’altra parte moderata atteneva alla benevolenza mediatica e dei partecipanti al forum accordata alle incertezze di questo dirigente tanto da far concludere allo scrivente che il tutto dovrebbe avere il placet del Padreterno non potendo essere roba da Santi in paradiso.
Grazie per il suo intervento. Ma come ha potuto notare, quel dirigente è poi stato nominato da me. E lo nomino di nuovo: Mandina. Non è un problema. Il punto è che come si dicono le cose. Noi abbiamo una necessità, quella di dire contenuti senza andare oltre. Non è giusto. Le questioni si commentano da sole, come il caso Tares ci insegna. Oggi, in consiglio comunale, nei confronti dei responsabili del pasticcio si chiederà conto dell’operato. Se Mandina figura fra essi, essendo un dirigente direttamente responsabile della materia, anche lui dovrà chiarire cosa ha fatto. A noi interessa che la vicenda segua un corso lineare, nell’interesse, esclusivo, dei cittadini. E in quest’ottica diamo le notizie. Non tuteliamo posizioni. Si fidi. (agostino quero)
Credo che sarebbe più intelligente chiedere, anziché le dimissioni, una spiegazione logica ai protagonisti di questa vicenda. In fondo siamo tra persone civili e non giudichiamo solo in base all’arringa di accusa. Vero?
Grazie per il suo intervento. Ma non può essere considerato totalmente incomprensibile chi parla di ipotesi di dimissioni. Se fosse accaduto con questa maggioranza all’opposizione, e con questa opposizione alla maggioranza, il caso di due stralci consecutivi di una delibera perché fatta male, diremmo fatta con i piedi, lei immagina cosa avrebbe chiesto l’oppositore? Dimissioni (fra l’altro ci sono vari precedenti del passato). E avrebbe avuto ragione. Perché quella della Tares è, semplicemente, la più importante delibera di imposizione di tributi ai cittadini di questa città. Non è un provvedimento settoriale: li prende tutti. Andava fatta, questa delibera, con la massima attenzione. Invece è stato fatto, questo provvedimento, in un modo indegno. Questo non credo possa essere messo in discussione da nessuno. La cosa grave sa qual è? Che non c’è stata una parola di autocritica, una sola, di fronte all’evidenza della serie di erroracci commessi. Con questi atteggiamenti, anche la benevolenza degli altri diminuisce. Non trova? (agostino quero)
Direttore, ma prima di gridare allo scandalo (lo hanno fatto anche personaggi che nella passata amministrazione hanno difeso le poltrone delle varie giunte per cose ben piú gravi), non sarebbe stato piú obbiettivo chiedere un’intervista al Sindaco per chiarire la questione.
Non credo si possa pretendere che il Sindaco o i suoi Assessori possano spontaneamente difendersi partecipando a tutti i forum e i gruppi di discussione piuttosto che commentare le notizie sui tutti i network locali on line.
Ognuno pensa di essere l’ombelico del mondo, ma se per un attimo scendiamo con i piedi per terra e torniamo alle vecchie e sane pratiche, vedrà che chiedendo una spiegazione troverà soddisfazione alle domande che la travagliano.
Poi, magari può anche succedere che le venga detto “scusate, abbiamo sbagliato”, può anche essere; d’altronde, solo chi non fa non sbaglia. E ne abbiamo di esperienza in questo senso!
La saluto cordialmente.
Grazie per il suo intervento. L’intervista è un modo per raccontare le cose. Ma non l’unico. E a me è un metodo che non piace molto. Comunque: il sindaco, nel caso specifico, si è espresso molto chiaramente, a proposito della Tares. Quando gli uffici predispongono una delibera, e ci scrivono sopra “a relazione del sindaco”, e questo figura nell’ordine del giorno dei lavori consiliari, significa che il sindaco è prefettamente a conoscenza di ciò di cui si parla. Le cose sono scritte lì: le ha chiarite lui stesso, senza bisogno che si andasse a chiederglielo. Avere raccontato la vicenda-Tares non è attaccare la gente, o chi si trova oggi nelle istituzioni. Noi diamo notizie, non facciamo i cacciatori di sindaci o amministratori pubblici. La guardi da un’altra prospettiva: stiamo parlando di soldi dei cittadini, il principale argomento in ogni angolo d’Italia. Le dirò perfino che, pensi un po’, condivido molto l’operato dell’ufficio stampa del sindaco che non risponde alle critiche, o a questi racconti delle cose che accadono. E non lo dico in senso ironico. Mi permetto di aggiungere che in questa vicenda l’ombelico del mondo sono i contribuenti che, lei concorderà con me spero, meritavano che non si dormisse la notte, per verificare i calcoli Tares, prima di portarli all’attenzione del consiglio comunale. Cosa non avvenuta. E non lo dico per fare il populista, spero sappia come la penso. Ma lei, chiudiamo con una cosetta che le chiedo io, ha finora sentito nella sede istituzionale, cioè nella sede di scelte politiche cittadine, una parola di scuse nei confronti della città, per l’incapacità di deliberare la Tares due volte consecutive? L’ombelico del mondo è lì, il consiglio comunale, dove l’altro giorno è stata fatta la furbata di mettere l’argomento-Tares all’ultimo punto dell’ordine del giorno, perché il sindaco ha chiesto così, in seno alla sua maggioranza, e un consigliere si è alzato e ha ufficializzato la richiesta. Non ha avuto il coraggio, Ancona, di dire ritiro il provvedimento perché neanche stavolta siamo pronti. A lei questo piace? (agostino quero)
Può darsi. Ma, senza voler obbligare nessuno, mi piacerebbe giudicare sulla base non solo dei testimoni d’accusa e dell’arringa del Pubblico Ministero, ma dopo aver ascoltato anche cosa ha da dire la difesa. Ed essendo all’antica, mi piacerebbe ascoltare la difesa dalla sua bocca, non desumendo la sua versione “per fatti concludenti”. Mi perdoni, ma la ricerca dell’obbiettività e della pluralitá di opinioni è un vezzo a cui non riesco a rinunciare..
Sà, a volte una buona intervista, fatta da un buon giornalista,e senza secondi fini (ovviamente), puó fugare i dubbi piú oscuri e capovolgere le tesi più pretestuose.
Per noi, poi, che non seguiamo pedissequamente i lavori consiliari e non abbiamo il tempo di leggere e interpretare politicamente i documenti prodotti, una semplice e banale intervista aiuta la comprensione delle cose e permette ad ognuno di farsi la propria opinione senza condizionamenti (più o meno).
Mi perdoni se é sembrato che volessi suggerirle come fare il suo lavoro.
Grazie per il suo intervento. Ha fatto benissimo a dire cosa le sarebbe piaciuto che accadesse. Le ho detto cosa ho fatto io. Uno scambio di opinioni dunque non è cosa di cui lei debba farsi perdonare, ci mancherebbe altro. Ripeto: ci sono gli atti. Lei osserva, giustamente, che c’è una versione sicuramente da parte di chi amministra. Ha la circostanza del consiglio comunale per illustrarla, la ascolteremo con interesse. Gli atti sono lì, scritti, comunque. Io chiedo solo una imposizione del tributo giusta. Non sto facendo processi. L’accusa, la difesa: non è roba per me. Noto una procedura fatta male e con gravissima disattenzione, lo dico in un corsivo (non a caso: ecco perché lei non ha letto un’intervista) e mi firmo. E non ritiro una parola di quello che ho detto, compreso che per coerenza con quanto detto e fatto in passato, il sindaco oggi dovrebbe dimettersi. E confermo anche che secondo me lo sa anche lui. Opinioni diverse? Si accomodi chiunque. (agostino quero)
Con quanti interventi ci sono stati in questi ultimi giorni, se i protagonisti di questa commedia avessero avuto qualcosa di “logico” da dire, penso l’avrebbero fatto, anziché prendersi tante critiche addosso. L’unico ad aver dato un po di “logicità” alla faccenda e’ stato Michele fedele. Del resto, non avere il parere dei revisori dei conti, e’ tutto dire….
Francesco, francamente non capisco…….se il fascicolo consegnato ai consiglieri e da me esaminato è quello ufficiale, il collegio dei revisori dei conti aveva dato parere faforevole ( pag. 40)…a questo punto, se così dovesse essere, la vera motivazione è il quanto ha sollevato il sottoscritto grazie a questo notiziario.
Grazie per il suo intervento. Bisogna darle atto di avere posto questioni piuttosto gravi e con puntualità, rispetto al pasticcio-Tares, che speriamo vengano prese in esame per arrivare finalmente a una soluzione vera del problema. I revisori dei conti comunali, dal canto loro, dovranno dare le loro indicazioni su quanto svolto finora, com’è giusto che sia. Sempre che qualcuno lo chieda. (agostino quero)