Il comune assente durante le conferenze di servizi a Bari
Tutti ricorderemo il sequestro avvenuto lo scorso febbraio all’impianto di depurazione delle acque reflue civili di Martina Franca, gestito dall’Acquedotto pugliese (Aqp) e lo scarico attualmente asservito all’impianto, situato, lo ricordiamo, in un terreno di proprietà privata in località Pastore.
Tra poche settimane il “depuratore dimenticato”, spegne la sua prima candelina, e sembra quasi che per alcuni sia stato sufficiente ripristinare la viabilità per risolvere il problema. Così ovviamente non è. Nonostante il polverone sollevatosi in seguito al fermo e la chiusura, per quasi metà anno, di un tratto della s.s. 172 che da Martina Franca porta a Locorotondo, ad oggi, in seguito al ripristino della viabilità, i tecnici responsabili del comune dissertano gli incontri, due, uno tenutosi a luglio e l’altro a dicembre 2016.
Nelle due conferenze di servizi l’assenteismo è recidivo, oltre che preoccupante. Non possiamo immaginare che la poltrona vacante sia da giustificare con l’assenza di figure politiche preposte, considerando il commissariamento della città. Del resto quando il 31 agosto è stata inaugurata la bretella, permettendo un fluido traffico automobilistico, personaggi importanti erano lì…e adesso?
Ora che c’è davvero da pianificare una risoluzione la città su chi deve contare?
Nel primo incontro a Bari, a luglio, fu affrontato il tema del nuovo recapito finale temporaneo, che si immagina possa essere realizzato a circa 2 km dal punto attuale, con trincee drenanti, soluzioni simili a quelle realizzate nei paesi del circondario, prima che si possa studiare e realizzare il progetto ultimo, in cui le acque saranno, una volta depurate, condotte al mare. Progetto a lungo termine, ovviamente. Si presume, inoltre, che per spostare il recapito finale occorreranno espropri…chi si occuperà di questo? A chi indirizzeremo le nostre domande, se sappiamo già, com’è accaduto nei giorni scorsi, che non ci sarà data risposta?…
La scena si replica, il primo dicembre 2016, altra conferenza di servizi a Bari, altra assenza, questa volta viene affrontato un altro tema importante l’idea di ampliamento del depuratore in questione in c.da Cupa e la messa in sicurezza dello stesso. L’attuale impianto è fermo, ormai a diversi anni fa, quando la popolazione della città, contava appena 3000 abitanti, oggi siamo quasi raddoppiati. Com’è intuibile, anche in questo, caso sarà necessario effettuare degli espropri, ma al momento restano progetti, di cui però è giusto si sappia… e nessuno risponde. A monte di tutto resta poi una grande difficoltà per quanti intendessero creare dei contratti nuovi per allaccio alla fogna, bene, sappiate che non è possibile e questo comporta l’immobilizzo non solo del singolo, ma anche di un mercato del lavoro che attorno a tutto ciò ruota. Di fronte ad una situazione così paradossale la città merita delle risposte.
Evelina Romanelli