Secondo appuntamento alla scoperta dei tesori rurali della Valle d’Itria organizzato dal Gal, gruppo di azione local (di cui fa parte anche la città di Martina Franca) e, in collaborazione con il Cea, centro di educazione ambientale di Cisternino. Oggi l’escursione, con inizio alle 9,30 è in programma proprio fra Cisternino e Casalini per conoscere la storia dell’ulivo e del territorio.
Nell’antichità difatti questa coltivazione era considerata dono divino e albero sacro, simbolo di pace, gloria ed abbondanza: secondo la mitologia greca fu la dea Atena a piantare il primo albero di ulivo e per i Greci esso era considerato una pianta tanto sacra (simbolo di forza, di fede, di pace) che chi la danneggiava o sradicava, era punito con l’esilio.
Al termine della passeggiata sarà visitata l’azienda agricola Biologica “Il frantoio di D’Amico Pietro”, che è sita su una collina a circa 397 metri sul livello del mare, e che opera nel settore olivicolo dal lontano 1917. Non a caso il simbolo dell’azienda è il Fiscolo, una sorta di tributo alla storia contadine in cui affonda le radici il frantoio. Il fiscolo è un disco di paglia intrecciata a mano, che viene ancora usato in Puglia come filtro nella spremitura a freddo delle olive. I tradizionali frantoi, fino al XX sec., erano infatti costituiti da una vasca circolare nella quale venivano versate le olive e macinate da una a tre grosse ruote di pietra poste al centro della stessa vasca. La “pasta olearia” che veniva fuori dal movimento rotatorio delle olive era distribuita su dei fiscoli e condotta quindi al torchio.
La visita al frantoio sarà l’occasione non solo per vedere i luoghi in cui viene trasformato e prodotto l’olio della nostra terra ma anche e soprattutto per imparare a degustarlo con la guida di un esperto.
(foto: fonte piazzadellenotizie.it)