L’anno scorso, a maggio, nel mese in cui Franco Ancona vinse le elezioni, la raccolta differenziata dei rifiuti era al 4,17 per cento, a Martina Franca.
A maggio 2013 la raccolta differenziata, a maggio, è all’8,07 per cento. Il doppio in un anno. Un risultato importante ottenuto in un anno quasi continuamente in crescendo in senso percentuale. Spesso, ciò, legato anche a manifestazioni di sensibilizzazione o ai buoni risultati nella raccolta del cartone, mentre per alcuni materiali non si registrano incrementi importanti. Anche il calo complessivo della quantità di rifiuti, effetto della crisi, è elemento di rimodulazione delle percentuali di raccolta differenziata rispetto al totale. Comunque sia, in un anno i risultati in percentuale si sono visti. Nessuno può metterlo in discussione.
Ma ancora non basta, e questo in attesa delle novità che possono giungere da Conai, Aro eccetera. Perché se le novità che si attendono sono positive, in termini di potenziamento della differenziata, c’è anche qualche notizia temuta, come quella dell’ecotassa che è dietro l’angolo. Con queste percentuali, l’anno prossimo e chissà per quanti altri, è ecotassa sicura, ovvero la “punizione” che la Regione infligge ai Comuni inadempienti rispetto ai minimi di raccolta differenziata, che devono essere almeno del 40 per cento.
In queste condizioni, al 40 per cento quando mai si arriva? C’è bisogno di una svolta vera, insomma.
Si pensi che Martina Franca è anche sotto la media regionale, che è di per sé molto bassa, circa il 20 per cento. Finora sono soltanto 21 i Comuni, su 258 della Puglia, che la Regione ha potuto premiare in quanto virtuosi riguardo alla raccolta differenziata. In provincia di Taranto, va bene Monteparano, qualche altra sporadica situazione è soddisfacente, ma il resto è triste. Va male Mottola, va male il capoluogo di provincia, va male Martina Franca anche se in salita.
Oggi poi, i dati Ispra (istituto nazionale di prevenzione ambientale) parlano dell’Italia a due velocità in tema di raccolta differenziata: bene il centronord, male il sud. E nel sud che va male, la Puglia è a sua volta messa male. E a tenere basso il dato pugliese contribuisce, purtroppo, ancora Martina Franca, nonostante gli sforzi di questo ultimo anno.
Gli sforzi fatti sono solo sintomo di una volontà di andare oltre ma con l’attuale ma obsoleto servizio non si può andare oltre il 10%.
Quello che serve è solo un nuovo servizio, speriamo che il Conai e l’Aro risolvano al più presto ma credo che nella migliore delle ipotesi un altro anno bisognerà attendere.