Le discariche abusive, una vera vergogna per questa comunità. Ne abbiamo segnalate decine, compresa quella in cui si interviene ora. Da anni, prima con il sindaco Conserva, poi con Palazzo, adesso con Ancona, si spendono centinaia di migliaia di euro alla volta e ormai siamo nell’ordine dei milioni di euro impiegati per ripulire lo schifo che alcuni, o molti, di noi, combinano a carico del territorio. Una cosa assurda, sporcare e indurre la collettività a dover buttare i soldi così. Basterebbe semplicemente buttare i rifiuti in modo corretto. Ma non succede, e altro che nuovo metodo, nuovo slancio di legalità. Per certi aspetti non è cambiato niente, e non è colpa di questo o quell’amministratore. In molti cittadini, il concetto di rispetto dell’ambiente è una cosa che non esiste. E così, adesso, sprechiamo altri 150 mila euro pubblici per colpa di qualche sporcaccione, anzi per colpa di criminali autentici. Di seguito il comunicato diffuso dall’amministrazione comunale:
La ditta Serveco, aggiudicataria dei 150 mila euro messi a disposizione dalla Provincia di Taranto, ha iniziato stamattina (lunedì, nrd) i lavori di bonifica dalla contrada Cupa-Ritunno.
Si tratta di fondi provinciali Asse 5/B messi a disposizione a seguito della richiesta da parte del Comune e della firma del Protocollo di Intesa sottoscritto tra la Provincia di Taranto e il Comune di Martina Franca. Con determina del Dirigente del Settore Lavori Pubblici e Patrimonio n. 233 del 30 aprile 2013 era stato approvato il progetto esecutivo di raccolta e smaltimento dei rifiuti giacenti in alcune aree del territorio.
“Dopo aver censito le cinquantuno discariche presenti nel nostro territorio – dichiara l’assessore all’Ambiente, Stefano Coletta – abbiamo cominciato la pulizia dei siti inquinati da una vera e propria ferita in piena Valle d’Itria, un drammatico esempio di inciviltà. Sono felice di restituire ai cittadini quei luoghi ma ritengo importante che tutti si sentano responsabili dell’ambiente che ci circonda”.
Gli interventi di ripulitura saranno effettuati in ordine di pericolosità ambientale.