Lo scrittore “narra” la trasmissione che ha preso il via sabato su RaiTre. “Fare televisione è come andare a fare visita a qualcuno: non ci si può presentare a mani vuote, ma bisogna portare qualcosa con sé”
Ha preso il via sabato 1 marzo, in prima serata su Rai Tre, un programma televisivo che approfondisce i segreti e le potenzialità della mente umana. A condurlo – anche se lui preferisce dire “a narrarlo” – è Donato Carrisi, lo scrittore martinese fresco vincitore del Premio Scerbanenco ed autore di bestsellers mondiali. Abbiamo sentito Carrisi durante una delle pause delle prove della trasmissione in vista della prima puntata e lo scrittore ci ha svelato qualche anticipazione sul programma e delle diverse serate. In totale saranno sei puntante (la prima andata in onda avantieri sera), trasmesse da una rete in cui si può fare sperimentazione senza dover fare i conti con l’assillo dell’audience.
“Il sesto senso è una sorta di varietà sulla mente”. La prima puntata, dedicata agli inganni degli occhi e della mente, ha suscitato curiosità nel pubblico: “Il sesto senso a cui si riferisce il titolo del programma è paradossalmente smentito da quello che faremo vedere in trasmissione, perché il sesto senso in realtà non esiste. Spieghiamo e spiegheremo tutto attraverso le neuroscienze e la tecnologia”.
Un programma nato anche grazie alla collaborazione con le tante eccellenze martinesi che il talentuoso scrittore ha voluto nella sua trasmissione, come sottolineato anche da una nota stampa dell’amministrazione comunale: “Siamo pieni di grandissime personalità, piene di spessore e valore. Francesco Calella è il coautore dei testi, Vito Lo Re mi segue da una vita, Pino Lerario l’artista dei nostri costumi. Io sono il narratore del programma: non mi definisco un conduttore perché ho troppo rispetto per la loro professione”. Prosegue, quindi, la ribalta dei talenti di Martina sulla scena mediatica nazionale, dopo il successo di Renzo Rubino a Sanremo: “Stiamo vivendo un’epoca d’oro – conferma Carrisi – e spero che i martinesi siano orgogliosi di noi. Ci sono scrittori, registi, attori, musicisti che si stanno facendo conoscere nel panorama nazionale e sono felice di ciò. Così come sono contento per Renzo, che a Sanremo è stato straordinario”.
Il “sesto senso” di Carrisi potrebbe essere quello di riuscire a sfornare thriller che diventano dei veri e propri best sellers tradotti in tutto il mondo? “Il successo lo decreta il pubblico ed io cerco di essere a disposizione del pubblico. In questo caso si tratta di tv e fare televisione, per me, è come andare a fare visita a qualcuno: non si va mai con le mani in mano, ma si deve sempre portare qualcosa, non ci si può presentare a mani vuote ed io cerco di portare qualcosa di nuovo al telespettatore, cerco di stupire”.
Cosa si aspetta Carrisi dal “Sesto senso”?: “Bisogna guardarlo per capire di cosa si tratta. E’ una trasmissione talmente nuova che non siamo consapevoli di quello che dobbiamo aspettarci dal pubblico. Il programma è nato dopo un incontro che abbiamo avuto la scorsa estate con il direttore di RaTre Andrea Vianello”.
Nella trasmissione ci saranno anche dei pugliesi protagonisti delle storie raccontate: “In una puntata – spiega Carrisi – ci sarà Francesco Introna, professore di medicina legale all’Università di Bari. Ma spazio anche per un racconto diverso relativo a Michele Misseri”.
La chiusura è dedicata alle fatiche letterarie dello scrittore: “Entro quest’anno uscirà il mio nuovo libro. Non dico nulla per scaramanzia, ma posso anticipare solo il genere: thriller”. Non ci vuole il “sesto senso” per azzardare il fatto che probabilmente ripeterà il successo riscosso dalle opere precedenti di Donato Carrisi.
Come è possibile invitare in una pubblica trasmissione persone senza prima assicurarsi che conoscano l’italiano, come il prof. Francesco Improta che non sa che “infido” si pronuncia soltanto “infìdo” e che “cianosi” si pronuncia “cianòsi”?