Oggi è stata presentata in una conferenza stampa la festa dello sport (trovate in questo notiziario, al riguardo, un articolo di Carlo Carbotti). Nel corso della conferenza stampa, secondo il resoconto del nostro giornalista, il sindaco è anche tornato sul tema della sicurezza stradale, del traffico, della viabilità, soffermandosi anche su un episodio accaduto sere fa, e che è molto discusso: la multa all’auto di un disabile (con tanto di pass degli invalidi esposto).
Il sindaco ha detto che è un episodio spiacevole ma non è che si possano adottare due pesi e due misure. Sei fuori dagli spazi, vieni multato.
Giusto. Il vigile ha fatto quello che deve fare. Il suo dovere. E in discussione non c’è il vigile urbano.
Il punto è un altro. Riguarda la città e i disabili.
Quel disabile, sulla sedia a rotelle, e qualunque altro disabile motorio, si trova, come tutti, ad essere pedone. Non siamo tutti automobilisti, ma siamo tutti, inevitabilmente, pedoni.
Mettiamo il caso che a quel disabile, sulla sedia a rotelle, venga in mente di fare una passeggiata. E oggi, chi scrive ha fatto una camminata, pensando come possa viverla, sul marciapiede, un disabile. Esempio: via dello Stadio, proprio il marciapiede del “Tursi” che dà verso gli spogliatoi. C’è una civilissima realizzazione del marciapiede, con lo scivolo per l’accesso dei disabili, come si vede nella foto (si noti il livello del marciapiede rispetto a quello stradale e il declivio fino a trovarsi allo stesso livello). Poi, sempre dalla foto, emerge cosa capita a pochi metri di distanza dall’accesso per i disabili: un albero e una cabina elettrica. Cioè, chi è su una sedia a rotelle, da lì non passa. Sul marciapiede ci sale pure, ma più di una decina di metri di strada non li fa.
Di esempi del genere, in città, ce ne sono centinaia. Una città che è fortemente in debito verso i disabili, e nel caso specifico verso i disabili di natura motoria.
Quel marciapiede, con quell’albero e quella cabina elettrica, sono esattamente due pesi e due misure. I seguenti: sei normale, passi. Sei disabile, non passi (terminologia usata appositamente, per evidenziare come vengono disprezzati nei fatti, quelli che hanno problemi a muoversi).
Due pesi e due misure, che questa città fuori dalle regole infligge ai disabili. Pretendere, poi, il (giusto) rigore nei loro confronti nel rispetto delle regole, con queste premesse è difficile.
Agostino Quero
Il detentore del contrassegno può parcheggiare dove può, a condizione che la sua auto non costituisca intralcio per la circolazione(art. 11 DPR 503/96). Tale interpretazione è condivisa dal DTT:
ISPETTORATO GENERALE PER LA CIRCOLAZIONE E LA SICUREZZA STRADALE
SEGRETERIA GENERALE
– 5 OTT. 2001
POSTA IN ARRIVO
Al Comando di Polizia Municipale
OGGETTO: Sosta dei veicoli al servigio di persone disabili nelle aree a tariffazione.
In riferimento alla nota di codesto Comando si informa che l’indirizzo interpretativo fornito da questo Ispettorato sull’argomento in oggetto è favorevole alla sosta gratuita dei detentori del contrassegno invalidi nelle aree a tariffazione anche fuori dagli stalli di sosta loro riservati.
Le norme del Codice della Strada e le successive, contenute nel D.P.R. 503 del 24.7.96 art. 11 comma 5, sono state volute, infatti, per facilitare la mobilità dei disabili e pertanto le norme vanno lette a favore degli stessi.
Va da sè, quindi, che se un disabile trova occupato il posto riservato ha diritto ad occuparne gratuitamente uno diverso. Non si ritiene di dovere far pagare al disabile la tariffa quando utilizza uno stallo diverso, che è di per se più scomodo e quindi rende più difficoltosa l’entrata e l’uscita dal veicolo.
IL DIRIGENTE TECNICO (Ing. Francesco Mazziotta)
http://img510.imageshack.us/img510/8935/invalidinondevonopagareqt1.jpg
Grazie per il suo intervento che sicuramente sarà preziosissimo per chi ha questo tipo di esigenze. Un ottimo contributo. Grazie ancora. (agostino quero)
E giacchè siamo in tema, mi permetta, Direttore, di segnalare che in Corso Messapia, poichè le aree di parcheggio devono stare fuori dalla carreggiata, si sono invntati una striscia bianca discontinua, accanto a quella blu, che dovrebbe fungere da riga di margine della carreggiata, in modo da lasciarvi fuori l’area dove si sosta a pagamento.
Ma quale articolo del codice della strada prevede questo tipo di striscia discontinua? Nessuno.
L’Art. 3, Comma 1, Numero 7 del C.d.S. spiega che la carreggiata è la “parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; essa è composta da una o più corsie di marcia ed, in genere, è pavimentata e delimitata da strisce di margine”. Le “strisce di margine” possono essere proprio le stesse del parcheggio! Ed è con quelle che la carreggiata si “autodelimita”, non con la striscia bianca discontinua!
Non è il parcheggio del disabile fuori dagli spazi il problema come ha ben detto Paolo G., qui il Vigile ha veramente ecceduto di Zelo.
Zelo che non si riscontra nei controlli deilla sosta di auto nell’atrio del palazzo Ducale, in Piazza Roma ed in piazza Maria Immacolata.
Eh, ma quella è tutta gente importante!
P.S.: comunque in piazza Roma, rispetto a prima ne vedo molte meno auto di furbastri. Forse qualche direttiva in più l’hanno avuta.