Non è nei confronti dei vigili urbani, quelli che stanno in mezzo alla strada a fare le pattuglie, quelli che sono in ufficio a sentire le lamentele dei cittadini e a sbrigare un lavoro che è eccessivo in rapporto alla consistenza numerica del corpo di polizia municipale.
La premessa, doverosa, va però arricchita con tutto il resto del discorso. Ovvero, come si multa e secondo quali direttive. L’altro ieri sera e ieri, una manifestazione all’insegna dei panzerotti è stata una delle cose più tranquille e di buon gusto, non solo di carattere culinario, dell’estate. Gli organizzatori hanno fatto le cose per bene, in regola, non hanno fatto proclami e straproclami, hanno attirato migliaia di persone. Con pacatezza e gusto. Avevano anche organizzato un concerto, a margine di questa megamangiata di panzerotti: l’esibizione dell’orchestra mancina. Quelli dell’orchestra dovevano scaricare gli strumenti, erano in piazza, e per poco non si beccavano una multa. L’hanno sfiorata per un pelo (sarebbero stati in buona compagnia: una quindicina di anni fa venne multato Toni Esposito, sempre per scarico non autorizzato di strumenti). Giustamente, i vigili di pattuglia evidenziavano il fatto che bisognava chiedere il permesso, per stare in piazza con l’auto. Le direttive sono quelle e loro le hanno rispettate. Bisogna dire bravi.
Le direttive: lo stesso corpo della polizia municipale, il vertice, deve ancora raccontare alla comunità come ha potuto permettere la realizzazione di un palco su uno scivolo per gli invalidi, nonché sulle strisce pedonali, in occasione di un’altra manifestazione estiva, questa sì fatta di proclami e straproclami a corredo, e anche di soldi pubblici a corredo. E di violazione. A quel palco piazzato sullo scivolo dei disabili e sulle strisce pedonali, niente multa? E del resto, come si poteva fare la multa a una cosa autorizzata proprio dal Comune? Ci vorrebbe a chi l’ha autorizzata, allora.
Quindi, non prendetevela con i vigili. Amministrazione e dirigenza, ciascuna per le sue competenze, però hanno da dire alla città, come possano permettere simili disparità di trattamento. Per conto nostro meritano una multa, simbolica, per eccesso di (doppia) velocità nelle decisioni: pianissimo o fermi in qualche caso, velocissimi in qualche altro caso, uno almeno, come abbiamo raccontato proprio qui ora.
Sempre fermo restando che secondo noi, l’assessore non è in grado di sostenere quel ruolo (basti pensare alla non-rotatoria di via Del Tocco, al collaboratore che affiggeva manifesti abusivi, all’aver fatto fare un concerto in un luogo inagibile, al controllo personalmente esercitato perché il già citato palco venisse fatto proprio lì). Ma se continuano a tenerselo, a loro piacerà pure. That’s Martina. Una Martina che, anche per questo, non va. Il sindaco, al riguardo, che fa? Sta bene così?
A. Q.
so perfettamente di cosa si parla nell’articolo di attualita’,di cui sopra.fermo restando il doveroso impegno di chi e’ tenuto a rispettare le regole di una civile convivenza,debbo anche aggiungere la solita politica dei due pesi e delle tante misure.basterebbe che qualcuno fosse piu’ attento e meno interessato,per evitare poi che voi giornalisti,ogni volta ne faceste un caso,tra l’altro giustamente ,informando l’opinione di chi e’ interessato al giusto andamento degli avvenimenti anche folkloristici di questa citta’.ci si chiedera’,allora,dove sorge il problema?questo si crea in quell’ambiente,dove anzicche’discutere dei problemi di martina,si fanno comizi,udibili anche a distanza e non si pensa a dare risposte certe non solo alla cittadinanza,ma anche a quelle utenze che direttamente interessate cercano di rendere vivibile ed accogliente il nostro paese.
E meno male che il titolare del Bar in questione alle ultime elezioni comunali era candidato nella stessa lista del Vicesindaco, della serie c’eravamo tanto amati
si pero’,non altrettanto possiamo dire”e vissero felici e contenti”
Dopo aver scaricato gli strumenti le auto andavano rimosse.