Suggestivo l’incontro che si è tenuto ieri con il regista Edoardo Winspeare presso il Cinema Teatro Verdi, prima della visione del suo ultimo film “In grazia di Dio”. L’incontro, organizzato in occasione della Festa del Cinema, è stato introdotto dall’assessore alla cultura Tonino Scialpi, il quale ha parlato di “realizzazione di un sogno: il dialogo tra attori, registi e pubblico, specialmente in un momento come questo che il pubblico ha preso le distanze dalle sale cinematografiche”. Ha chiesto che la Regione Puglia investa di più su Martina Franca, per quanto riguarda i cinema.
Presente anche il sindaco Franco Ancona, in rappresentanza dell’amministrazione comunale.
Winspeare, grande regista pugliese, è stato intervistato da Ottavio Cristofaro, il quale gli ha chiesto delucidazioni sull’origine del suo cognome. Il regista vanta, infatti, una famiglia di origine multietnica, ma è nato e cresciuto a Tricase. Ha scherzato sul suo avere origini inglesi, ungheresi, boeme, americane per poi fare film, per esempio, su Taranto e si è ironicamente giustificato, asserendo di avere bisogno di radici.
Il film, che è costato poco, è stato realizzato con il supporto economico della popolazione: un film ad impatto zero.
“In grazia di Dio” è stato girato tutto nello stesso luogo con attori pugliesi non professionisti. É un film autentico, a noi molto vicino, che tratta della crisi di un’azienda del settore tessile; crisi toccata anche a Martina Franca, che vantava il secondo posto nel tessile.
Ottavio Cristofaro ha chiesto perchè nei suoi titoli ci sia sempre una componente religiosa e Winspeare ha asserito di essere credente, che un regista agisce per istinto ed è convinto che chi creda nell’invisibile abbia un vantaggio: vedere il visibile e l’invisibile.
