Non ci sarà alcun parlamentare martinese. E’ il primo dato sconfortante di Martina Franca. Ed è un dato assolutamente negativo. Pentassuglia e Chiarelli non ce l’hanno fatta. Il primo paga anche, a quanto pare, lo scontento della gente sull’Amministrazione Ancona/Coletta. Pentassuglia pur potendo contare su un consenso sicuramente maggiore rispetto al PD, non è andato oltre il 27%, mentre il suo partito ha preso dieci punti in meno di quelli conseguiti dal Consigliere regionale, al di sotto della media nazionale, nonostante il forte un candidato che in campagna fa incetta di voti. Inconsistente anche Liberi e Uguali che ha preso un punto e mezzo in percentuale. Il dato di M5s non deve sorprendere più di tanto, in quanto Martina è stata la peggiore in termini di voti, avendone conseguito solo 1600 voti in più rispetto il 2013. Praticamente sono i voti del PD. Chiarelli, nonostante il Centrodestra conferma che la città ha la maggioranza nella capitale della Valle d’Itria, paga la sua fedeltà e coerenza con Fitto. Se ne avesse preso le distanze da tempo, forse oggi parleremmo di amministrazione diversa in città e magari la sua riconferma al parlamento. Forza Italia a Martina Franca è il primo partito con quasi il 29% dei voti da solo, ma con un apporto degli altri partiti che porta ad ottenere una percentuale superiore al 40% con la ritrovata unità ed ora spera che il TAR il 21 Marzo ristabilisca quella che sarebbe una normale conseguenza amministrativa. Non sappiamo cosa cambierà ora nel PD locale, se sarà fatta una reale analisi del voto con dei cambiamenti opportuni o si continuerà a vivacchiare, sperando soprattutto in estinzione naturale. Come dicevamo, a Martina, nonostante il risultato positivo conseguito dall’On Gianfranco Chiarelli, ne evidenzia uno negativo riguardo la lista che lo ha sostenuto NOI CON L’ITALIA che nonostante il candidato fosse il proprio rappresentante non è andato oltre il 4%, pagando l’assenza di una opposizione vera nel Consiglio comunale, anzi quasi una condivisione della linea di governo della città, manifestato con l’approvazione del regolamento sulla TARI che sarà ancora più eclatante il 12 Marzo quando verranno rimossi i cassonetti nell’agro, impendendo il conferimento nelle isole ecologiche dell’umido e con l’attuazione di sconti ridicoli ai residenti, sia per quanto riguarda la rinuncia del porta a porta, portando i rifiuti personalmente nelle isole ecologiche poste lontane dalla propria abitazione, sia per lo sconto irrisorio per l’uso delle compostiere (supermercati per topi).
Ma mentre oggi tutti festeggiano la VITTORIA DI PIRRO con una Italia nella quale hanno perso tutti e non si potrà fare alcun governo, dove l’apertura delle borse dà già segnali negativi, stessa negatività espressa dalla Comunità Europea sull’incertezza del voto, su l’inevitabile periodo di transizione che porterà sicuramente a nuove elezioni, sperando in una diversa legge elettorale, magari con un sistema maggioritario assoluto e un doppio turno. Martina ha perso, l’Italia ha perso, anche se oggi parleranno tutti di vittoria. E’ la solita farsa post elettorale. Siamo abituati, con la differenza che oggi si gioisce sui social e non più in piazza.