Un consiglio comunale che termina poco prima delle sette è un evento memorabile: dopo aver assistito a consigli prolungati fin quasi a mezzanotte, complice forse anche l’assenza di alcuni consiglieri, c’è da dire che questo è stato davvero breve. Non poco dibattuto però: anzi, si è arrivati a discutere dell’ultimo punto all’ordine del giorno – quello sul femminicidio e sull’adozione di misure di contrasto e prevenzione da parte del comune di Martina – con ancora gli strascichi del dibattito precedente. Una azione poco bella come rispetto per l’argomento in sé, visto che come ha notato qualche consigliere da entrambe le parti quando si passa a un nuovo ordine del giorno è perché la discussione su un argomento è terminata.
Invece si è assistito a un dibattito inquinato: dopo che l’assessore Infante ha elencato le azioni previste – l’allertamento degli operatori sociali, l’attenzione a fenomeni di violenza e la maggiore attenzione alle denunce – si è continuato a discutere dell’approvazione dei debiti fuori bilancio. Da parte dell’opposizione si è accusato l’assessore Lasorsa di aver gestito in modo scorretto la vicenda dei debiti, in quanto sono stati pagati dal comune prima di essere approvati dal consiglio comunale, mossa indebita, sicuramente formalmente non corretta, per la quale l’assessore ha ribadito come ci fossero delle scadenze da rispettare (120 giorni) per cui gli uffici hanno lavorato nei tempi previsti e il pagamento è stato effettuato dopo il nulla osta dei revisori dei conti.
È stato un peccato accostare alla difesa delle donne la discussione sulle tempistiche degli uffici e dei consigli comunali. Concludendo il sindaco Ancona ha ricordato le azioni già intraprese dagli assessorati competenti per la maggiore attenzione ai casi di violenza e di possibili allerte sociali: «non dobbiamo dimenticare che noi oggi siamo più sensibili a questo problema, ma è presente da tempo e non sarà facile far fronte. Si tratta di prevenire che qualcosa accada, qualcosa che potrebbe essere un evento luttuoso per la nostra comunità» e ha sottolineato come, secondo la sua opinione, «alcuni di questi atti di violenza, di disprezzo verso le donne potrebbero essere stati influenzati da questo bombardamento mediatico che da venticinque anni vede la donna sempre più mostrata come donna oggetto».
Daniele Milazzo