Origini e tradizioni della festa del papà. Zeppole e falò nella tradizione, poesie e pensieri a scuola per un giorno di festa che resiste nel tempo.

La festa del papà nasce nei primi decenni del XX secolo, per festeggiare la paternità. Sono varie le fonti che convengono sul fatto che il primo festeggiamento si sarebbe svolto il 5 luglio 1908 a Fairmont, West Virginia, presso la chiesa metodista locale. Ma in seguito fu la signora Sonora Smart Dodd la prima persona a sollecitare l’ufficializzazione della festa; senza essere a conoscenza dei festeggiamenti di Fairmont, ispirata dal sermone ascoltato in chiesa durante la festa della mamma del 1909, ella organizzò la festa una prima volta il 19 giugno 1910 a Spokane, Washington. La festa fu organizzata proprio nel mese di giugno perché in tale mese cadeva il compleanno del padre della signora Dodd, veterano della guerra di secessione americana. Nel mondo la data cambia a seconda delle tradizioni e delle convenzioni sociali. In Italia e nei paesi a tradizione cattolica, la festa ricorre il 19 marzo, giorno in cui la Chiesa ricorda san Giuseppe, padre putativo di Gesù. I primi a celebrarla furono monaci benedettini nel 1030. Per quanto riguarda l’Italia, la festa del papà inizia ad essere celebrata nel 1968, come festività nazionale. Attualmente non lo è più, è stata abrogata, tramutandosi in un momento di ritrovo familiare. La festa di san Giuseppe, tuttavia, avrebbe origini molto antiche, che risalgono alla tradizione pagana. Il 19 Marzo è a tutti gli effetti la vigilia dell’equinozio di primavera, quando si svolgevano i baccanali, i riti dionisiaci volti alla propiziazione della fertilità. Tracce del legame con i culti pagani e con i riti agricoli si ritrovano nella tradizione dei falò dei residui del raccolto dell’anno precedente ancora diffusi in molte regioni. Ma – secondo la tradizione –  san Giuseppe, oltre ad essere il patrono dei falegnami e degli artigiani, è anche il protettore dei poveri, perchè a Giuseppe e Maria fu negato un riparo per il parto da poveri in fuga. Proprio per questa ragione alla festa di san Giuseppe è legato anche il pane, spesso deposto sugli altari. Alimento tradizionale di questa festa sono le “frittelle” a Firenze e a Roma, chiamate “zeppole” a Napoli e in Puglia, “sfincie” a Palermo. In ogni caso, buona festa del papà a tutti.

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